L’automobile, così come le moto, sono ampiamente utilizzate per spostamenti sia privati sia lavorativi. Molti dipendenti utilizzano un veicolo privato per raggiungere il luogo di lavoro e, a seconda dell’attività svolta, per incarichi aziendali. Oltre a questo, il veicolo viene utilizzato per portare i figli a scuola, recarsi a fare la spesa, effettuare viaggi di piacere e molto altro. Tutto questo rende ben chiaro il motivo che rende buoni e carte carburante tanto apprezzati.

Per quanto riguarda i buoni carburante o buoni benzina, si tratta di veri e propri fringe benefit che possono essere assegnati ai propri dipendenti in modo continuativo, al raggiungimento di determinati risultati, come regalo natalizio e via dicendo. A seconda della tipologia di buono, il lavoratore potrà utilizzarlo esclusivamente per il rifornimento del veicolo oppure anche per acquistare generi alimentari e per fare shopping presso negozi ed eCommerce convenzionati.

Le carte carburante sono invece strumenti aziendali che semplificano il rifornimento durante gli spostamenti di lavoro e che rendono più agevole la fatturazione elettronica. Tra le numerose soluzioni disponibili spiccano quelle multibrand, come carta UTA, utilizzabile presso oltre 10.000 distributori convenzionati in tutta Italia.

Come funzionano le carte carburante

Le carte carburante sono tessere che consentono di rifornire i veicoli aziendali presso i distributori convenzionati. A seconda dei casi, possono essere monomarca oppure multimarca, ossia possono consentire il rifornimento presso un’unica catena di distributori oppure presso tutte le catene convenzionate. Alcune carte multibrand permettono di fare rifornimento anche presso le pompe bianche.

Il funzionamento delle carte carburante è molto semplice, in quanto il dipendente non deve fare altro che inserire la tessera e procedere con il rifornimento del veicolo, senza dover richiedere la fattura e senza dover pagare nulla di tasca propria. Da parte sua, il datore di lavoro può monitorare, attraverso l’app dedicata, tutti i rifornimenti effettuati e i costi. I pagamenti vengono fatti in un secondo momento e viene emessa un’unica fattura elettronica per tutte le transazioni effettuate. L’app consente inoltre di individuare rapidamente i distributori convenzionati più vicini al luogo in cui ci si trova e di controllare in tempo reale i prezzi applicati.

Questa tipologia di carta, garantendo un pagamento tracciabile, rispetta le norme entrate in vigore a partire dal gennaio 2019, in attuazione della direttiva UE 2014/55, le quali pongono l’obbligo di fatturazione elettronica e la deducibilità dell’IVA al 100% per veicoli destinati esclusivamente a un uso professionale.

Possono essere scelte come fringe benefit?

Sebbene le carte carburante siano strumenti pensati per la gestione della flotta aziendale e per gli spostamenti lavorativi, il datore di lavoro può decidere di renderla disponibile ai propri dipendenti anche per i rifornimenti relativi agli spostamenti privati. In questo caso, lo strumento diventa, di fatto, un benefit, magari abbinato a un’auto aziendale per uso promiscuo. In questo caso, la deducibilità dell’IVA è pari al 40%.

I buoni carburante

Diversamente dalle carte carburante, i buoni carburante sono buoni acquisti di valore prestabilito che possono essere utilizzati dai dipendenti per rifornire i propri veicoli o quelli dei familiari. In quanto fringe benefit, non concorrono alla formazione del reddito. Il limite massimo attualmente previsto dalla legge per i buoni benzina è di 200€ annui.