Il numero di piattaforme autorizzate ai sensi del Regolamento ECSP sono 42, in aumento rispetto alle 33 dell’anno precedente. Negli ultimi 10 anni il crowdinvesting italiano ha raccolto oltre 1,57 miliardi di euro.

«Tra luglio 2024 e giugno 2025 il crowdinvesting ha raccolto complessivamente 260,65 milioni di euro, un ottimo risultato tenendo conto dei nuovi fattori esogeni: l’eccessiva regolamentazione e un trattamento fiscale disallineato rispetto ad altri strumenti d’investimento e rispetto ad altri Paesi». Così Ener2Crowd, la piattaforma ed app numero uno in Italia per gli investimenti ESG, commenta i risultati evidenziati nel decimo rapporto dell’Osservatorio sul Crowdinvesting del Politecnico di Milano (Polimi).

Ener2Crowd sottolinea che dal 2024 ad oggi il numero di piattaforme italiane abilitate a operare a livello europeo è aumentato del 27% e che negli ultimi 10 anni il crowdinvesting italiano ha raccolto oltre 1,57 miliardi di euro, a conferma della solidità strutturale del settore.

Nonostante la flessione generale segnalata dal Polimi, il lending alle imprese ha mantenuto volumi robusti con 142 milioni raccolti e rendimenti medi superiori al 10%. Proprio in questo ambito, Ener2Crowd ha raccolto 16,6 milioni nell’ultimo anno, posizionandosi tra i principali operatori del settore.

«Il rallentamento attuale è parte di una fase ciclica fisiologica, non un’inversione di tendenza. Il mercato sta selezionando i player più solidi e premiando progetti ad alto impatto con ritorni certi» afferma Niccolò Sovico, CEO e co-fondatore di Ener2Crowd.

«Il crowdinvesting italiano sta entrando in una nuova fase, dove qualità, trasparenza e impatto ambientale guideranno l’allocazione dei capitali, anche istituzionali» conclude Paolo Baldinelli, Executive Chairman e co-fondatore di Ener2Crowd.