Nell’ambito delle strategie orientate al consolidamento dei processi di Internazionalizzazione, Relazioni internazionali e Mobilità studentesca, l’Università di Foggia ha messo a segno un altro importante successo che contribuirà allo sviluppo e alla crescita delle politiche estere dell’Ateneo.

Per il programma Erasmus+ Call 2018 (azione KA107 – International credit mobility), l’Università di Foggia si è aggiudicata un progetto finalizzato allo scambio di docenti e studenti provenienti da cinque Paesi dell’Europa dell’Est: Ucraina, Kosovo, Georgia, Armenia e Albania. Il progetto, dal valore complessivo di 311.800 euro, avrà durata di 26 mesi (giugno 2018 – luglio 2020), entro cui dovranno essere adottate tutte le azioni didattiche e scientifiche concordate con i Paesi che ospiteranno, e riceveranno, docenti e studenti nelle modalità previste dal progetto presentato dall’Università di Foggia.

L’importo e l’impegno più consistenti riguardano l’Ucraina, a cui sono stati riconosciuti 220.800 euro. Gli accordi con l’Ucraina, in particolare, prevedono la possibilità di finanziare l’arrivo di 4 studenti per 12 mesi: un intero anno accademico durante cui questi ragazzi ucraini, selezionati per venire a studiare all’Università di Foggia, potranno anche svolgere un tirocinio presso gli uffici dell’Ateneo, percependo una retribuzione mensile di circa 900 euro. Inoltre, entrando nel dettaglio della proposta finanziata, la mobilità da e per l’Ucraina prevede anche 26 studenti incoming per studio, 1 studente outgoing per studio, 26 docenti incoming per training, 13 docenti incoming per insegnamento, 4 tirocinanti per un anno presso il servizio relint.

Il resto del progetto invece, per quanto riguarda gli scambi con Kosovo, Albania, Armenia e Georgia, prevede solo mobilità in ingresso per docenti e studenti. «Stiamo registrando un forte interesse, da parte degli studenti provenienti da questi Paesi, nei confronti dell’Università di Foggia – spiega la prof.ssa Claudia Piccoli, delegata del Rettore all’Internazionalizzazione e alle Relazioni Internazionali dell’Università di Foggia –, ragione per cui elaboriamo, con più frequenza e con più possibilità di successo, progetti da e per i Paesi dell’Est Europa. La Puglia viene vissuta da questi studenti non più come una terra di confine ma come una terra di conoscenza e di apprendimento, ci sono molti ragazzi che in Puglia si laureano e trovano occupazione. Lo scambio di docenti e studenti con Paesi tra l’altro in discreta crescita come ad esempio la Georgia, pone l’Università di Foggia nelle condizioni di poter accrescere il proprio bagaglio di esperienze e soprattutto di poter consolidare la propria dimensione di piccolo ateneo a vocazione internazionale».

Una vocazione confermata dai diversi progetti elaborati dall’Università di Foggia, già risultati idonei a finanziamento (per la valutazione ottenuta) ma non ancora “licenziati” sul piano amministrativo per l’incapienza di fondi presso MIUR e Comunità Europea. Progetti di scambio e collaborazioni di varia natura con Vietnam, Kazhakistan e Bielorussia, sponde molto importanti che consentiranno all’Università di Foggia di ampliare il ventaglio delle possibilità da offrire ai suoi studenti. «Una cosa di cui ci si dimentica troppo spesso e troppo in fretta – aggiunge in conclusione la prof.ssa Chiara Porro, delegata alla Mobilità studentesca – sono le dimensioni dell’Università di Foggia e la sua giovanissima età, dato che soltanto la prossima estate l’Ateneo compirà i suoi primi venti anni di vita. In uno scenario del genere, riuscire a essere indicati quasi sistematicamente tra i migliori Atenei italiani per numero e capienza delle borse di studio erogate, per progetti Erasmus vinti e per quantità degli studenti stranieri che sono stati accolti attraverso questi progetti, rappresenta per noi un motivo enorme di vanto e orgoglio. Ma anche uno sprone a fare sempre meglio, a confrontarci con realtà accademiche di Paesi considerati in ascesa e con realtà geo-politiche che rappresentano il futuro dell’Europa e in alcuni casi anche del mondo».