L’aggiornamento del report “Osservatorio Sistemi di Accumulo” di ANIE Confindustria fotografa un mercato in trasformazione: diminuiscono gli impianti installati, soprattutto nei segmenti residenziale e Commercial & Industrial (C&I), mentre cresce in modo significativo la capacità complessiva connessa alla rete grazie all’Utility Scale.

 

Nel 2024, infatti, il settore residenziale degli accumuli associati al fotovoltaico (con capacità inferiore ai 20 kWh) ha registrato un calo significativo rispetto all’anno precedente: -29% nel numero di impianti, -33% in capacità e -32% in potenza. Anche il segmento C&I (che comprende impianti tra 20 kWh e 1 MWh) chiude l’anno in calo: -26% in termini di numerosità, -16% in capacità e -34% in potenza rispetto al 2023. Un rallentamento netto, soprattutto dopo un avvio del 2024 positivo, bruscamente interrotto dalla fine del Superbonus. In controtendenza il segmento Utility Scale (oltre 1 MWh), che ha segnato una crescita esponenziale: la capacità installata è passata da 507 MWh nel 2023 a 3.359 MWh nel 2024, mentre la potenza installata è salita da 222 MW a 851 MW.

 

Secondo Vito Zongoli, Amministratore Delegato di SENEC Italia: “I dati diffusi da ANIE fotografano un sistema in evidente difficoltà nei segmenti residenziale e commerciale. Pesa, inevitabilmente, il venir meno di strumenti di incentivo come il Superbonus, ma ancor più la mancanza di una visione strategica di lungo periodo e chiara. In Italia, gli incentivi continuano a essere frammentati, discontinui e annunciati senza un adeguato preavviso, rendendo impossibile per aziende come la nostra pianificare e costruire percorsi strutturati di informazione e proposta.

 

Nel 2024, il brusco rallentamento è stato aggravato anche dalla complessità normativa legata a piani come Industria 5.0. Questa instabilità scoraggia le famiglie e le imprese dall’intraprendere investimenti che, per loro natura, richiederebbero invece garanzie stabili e chiare.

 

A fronte di un mercato Utility Scale che cresce – trainato soprattutto da dinamiche come il Capacity Market – il settore delle rinnovabili rischia di diventare sempre più concentrato in poche mani e meno partecipato. Questo è un problema culturale, oltre che economico. Manca una reale strategia nazionale per la diffusione della cultura della sostenibilità, che dovrebbe accompagnare e supportare la transizione energetica anche dal basso, rendendo cittadini e PMI protagonisti attivi.

Dobbiamo ribaltare l’approccio: non possiamo continuare a far dipendere lo sviluppo delle rinnovabili solo dai meccanismi di incentivo. Serve costruire consapevolezza, far conoscere i benefici concreti dell’autoproduzione e dell’accumulo, rafforzare la fiducia nel fotovoltaico come investimento accessibile, sicuro e conveniente. Il nostro compito come operatori del settore è anche questo, ma senza il sostegno di un quadro normativo stabile e di politiche coerenti, il rischio è che il potenziale delle rinnovabili venga continuamente frenato.”