Secondo il Report Finservice, nel 2022, il 31% delle aziende nel nostro Paese ha sviluppato pratiche di efficientamento energetico, anche grazie ad agevolazioni fiscali e finanziarie. Dal miglioramento termico degli edifici all’installazione di pannelli solari e fotovoltaici, fino agli interventi per ottenere un risparmio energetico combattendo gli sprechi, le aziende italiane più “eco-attente” sono state, nel 2022, quelle del Nordovest, del Sud e delle Isole.

Esistono però anche sfide e problematiche più specifiche: lo rivela una ricerca di VOLTA Consulting (https://www.voltaconsulting.it/), azienda che sviluppa ed eroga soluzioni e servizi ad alto valore tecnologico nel settore dell’efficienza energetica.

Secondo l’Osservatorio VOLTA Consulting, se in Italia mediamente il 30% delle aziende ha ottenuto risparmi energetici (ricordiamo che i risparmi da rendicontare sono quelli riconducibili non soltanto ad interventi di efficientamento del ciclo produttivo (tecnologici), ma anche al risparmio energetico derivante da qualunque modifica, anche comportamentale, della sua gestione e devono essere superiori all’1%), grazie all’attività sul campo e agli strumenti messi a disposizione, il 50% del panel censito da VOLTA Consulting ha ottenuto risparmi.

L’entità dei risparmi ottenuti varia a seconda del tipo di azienda, lo spettro è molto ampio e si va dall’1,39% di aziende del settore automotive al 16,49% di realtà operanti nella lavorazione del legno.

Nell’ambito del panel monitorato da VOLTA Consulting si registra ben l’85% di aziende che hanno messo in atto o stanno progettando interventi di efficienza energetica: “Non è più solo una questione di contenimento dei costi, anche se ha inciso molto – dichiara Daniele Bonato, fondatore dell’azienda – è anche un fatto di cultura e di adozione di politiche di trasformazione digitale”.

La rendicontazione annuale dei risparmi è obbligatoria per le imprese, come indicato nel D.Lgs. 102/2014. In particolare, per le grandi imprese (con oltre 250 dipendenti da almeno due anni e un fatturato superiore a € 50.000.000 o un bilancio superiore a € 43.000.000) e le imprese energivore (cioè con alto consumo di energia e iscritte all’apposito elenco), anche qualora fossero certificate secondo lo standard ISO 50001. La comunicazione dei risparmi è invece volontaria per le imprese che hanno svolto interventi di efficientamento o si sono dotate di strumenti di monitoraggio dei consumi, anche se non rientrano negli obblighi del D.Lgs. 102/2014.

E, a proposito di ISO 50001, la ricerca di VOLTA Consulting mostra come il 20% delle aziende abbia deciso di adottare un Sistema di Gestione dell’Energia basato su questo approccio, in grado di realizzare l’integrazione perfetta tra procedure di gestione dell’efficienza energetica e pratiche di gestione aziendale. Nel 2019 solo il 5% delle aziende monitorate da VOLTA Consulting aveva adottato un SGE secondo lo standard ISO 50001, la crescita è stata notevole e ha riguardato in gran parte le grandi aziende (70% di queste).

“In questi ultimi anni si sono presentate molte difficoltà per le imprese del nostro paese, ma si è saputo reagire cogliendo tutte le opportunità che il mercato offriva. Questo “clima” ha senza dubbio dato un’accelerata ad un cambiamento che, presto o tardi, sarebbe dovuto arrivare e questo cambiamento si porta dietro vantaggi per le imprese stesse, ma anche per il mondo che lasceremo nelle mani delle prossime generazioni” –  conclude Daniele Bonato.