Il famigerato Online Safety Act, di cui tutti stanno parlando in queste ore, è diventato legge. L’atto normativo aveva già fatto parlare di sé alcuni anni fa a causa di alcuni aspetti che, secondo attivisti del settore privacy e aziende privacy-first come Signal e Mullvad, potevano essere pericolosi per la libertà e riservatezza online.
Infine, sembra che le paure che anch’io condividevo si siano concretizzate. Milioni di cittadini del Regno Unito – e talvolta anche persone che col Regno Unito non hanno niente a che fare – si sono ritrovate a dover condividere i propri documenti d’identità online anche per accedere a social network come X. Il motivo è che la legge obbliga i fornitori di piattaforme e servizi digitali a verificare con certezza l’età degli utenti nel caso in cui attraverso la piattaforma possano essere fruibili contenuti vietati ai minori.
E proprio su X impazzano i post di utenti frustrati e arrabbiati. Alcuni addirittura segnalano di non poter accedere neanche ai loro stessi server Discord senza una previa identificazione. Ma i problemi non sono solo per il Regno Unito. La legge ha creato un effetto “cascata” che impatta anche utenti al di fuori del Paese. Ad esempio, sono stati segnalati casi in cui le immagini artistiche per adulti (disegni digitali) di un utente risulterebbero censurate per tutti coloro che si connettono dal Regno Unito. Ciò significa che anche chi fa affari (per adulti) verso il Regno Unito, oggi potrebbe ritrovarsi improvvisamente senza clienti.
Ma c’è di più! La legge ha causato un aumento esponenziale delle connessioni VPN, nell’evidente tentativo di bypassare le limitazioni. D’altronde, l’idea di fornire i propri documenti a social network come X o Meta non piace a nessuno – già controllano così la nostra vita, affidargli anche la nostra identità fisica, oltre che digitale, potrebbe non essere una grande idea.
Inoltre, e forse questa è una conseguenza ancor più grave, sembrerebbe che Google potrebbe rimuovere il supporto a ROM alternative rispetto alla loro versione di Android, molto popolari tra tutti coloro che vogliono un’esperienza mobile “degooglizzata”. Primo tra tutti GrapheneOS, che potrebbe perdere il supporto ai dispositivi Pixel, con gravi conseguenze per tutto l’ecosistema.
Insomma, un disastro su tutti i fronti. Chi vince da questa partita? Non è chiaro, considerando che certamente i problemi legati ai minori rimarranno, ma d’altro canto gli utenti britannici saranno costretti ad affidare tutti i loro dati più sensibili nelle mani di Elon Musk o Mark Zuckerberg… con tutti i rischi che ne conseguono, compreso quello di furto. |