Non appena qualche numero, grazie al distanziamento sociale, ha cominciato a diminuire e a dare qualche speranza ecco che ricomincia il teatrino dell’ovvio dai più chiamato teatrino della politica.

Ecco che ricominciano le polemiche della e nella maggioranza, ecco che i governatori (solo presidenti in realtà) cominciano a provare delle fughe in avanti rispetto alla data del 3 maggio, ecco che tutte le buone intezioni su uno Stato più Stato e più presente nei servizi strategici, uno su tutti la sanità, meno attento agli equilibri di bilancio e più al benessere e alla tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, uno Stato non più troppo aperto alla secessione dei ricchi e più attento alle aree disagiate del Paese… ecco tutte queste e altre buone intenzioni si vanno a far benedire e c’è qualcuno che ricomincia a farneticare su governo dei tecnici, sulla necessità degli esperti, sui danni dello statalismo, sulla necessità che “torni a correre il motore produttivo del paese”… eccetera, eccetera.

Se tutto questo è vero, allora l’epidemia ancora in corso non ci ha insegnato nulla e i padroni del vapore provano subito a rimettere “le cose a posto” con una sorta di restaurazione dello status ante COVID-19.

Diciamolo a chiare lettere: “quello status non è più possibile!”… E non più possibile anche se dovesse tornare in auge perché questo mondo esageratamente neoliberista e tutto governato dalla finanza ha dimostrato di non essere in grado di reggere a lungo ad impatti del genere e anche di non prepararsi per nulla nella difesa degli  uomini e delle donne che abitano questa terra.

C’è qualcuno che dice: “nulla sarà come prima” e io dico speriamo ! Spero solo che sotto sotto non si intenda dire: “tutto cambi perché nulla cambi”. (vedasi Il Gattopardo)

Buon week-end e #restiamoacasa !
Michele dell’Edera