Il noleggio a lungo termine di autovetture e fuoristrada continua a crescere nel primo
semestre 2023, e in misura maggiore nel canale delle Società rispetto agli utilizzatori Privati. I
dati analizzati dall’UNRAE, in collaborazione con il MIT, indicano un totale di 363.542
contratti stipulati nei sei mesi, +21,3% rispetto al primo semestre 2022. Il canale degli
utilizzatori Privati registra 48.491 contratti (13,3% di quota) in lieve crescita rispetto ai 45.866
del 2022 (+5,7%).

Più consistente la crescita dei contratti stipulati dalle Società, ammontati a
315.051 (86,7% del totale) e aumentati del 24,1% rispetto ai 253.865 contratti del 2022.

L’analisi di UNRAE indica in dettaglio la distribuzione dei contratti fra la varie categorie di
utilizzatori del noleggio a lungo termine, non confrontabile con le immatricolazioni dello stesso
periodo (due slide apposite di confronto dei dati sono disponibili in fondo allo studio).

Fra i vari utilizzatori, la parte del leone continuano a farla le Aziende non automotive, che
registrano 262.403 contratti (+24,3%) e incrementano la loro quota al 72,2% del totale. Al
secondo posto i contratti dei soggetti Privati che, come detto, crescono del 5,7% ma riducono
la quota di due punti al 13,3%. In forte aumento sono invece i contratti delle Società che fanno
noleggio a breve termine (NBT), saliti a 26.943 unità (+59,3%) a quota 7,4% sul totale (+1,8
p.p.).

Con 15.311 contratti registra un aumento (+30,1%) anche il canale Dealer e Costruttori
con una quota del 4,2%. L’unica categoria in calo nel semestre è quella delle Società che fanno
noleggio a lungo termine (NLT), con 10.394 contratti stipulati (-26,1%) e una quota ridotta dal
4,7% al 2,9%. La durata media dei contratti nel periodo è rimasta invariata a 23 mesi.

Alimentazioni
Sul fronte delle alimentazioni, anche se in costante arretramento, si conferma la prevalenza
del diesel, preferito dai Privati (35,4%), Dealer e Costruttori (33,9%), Società NLT (31,8%), ma
soprattutto dalle Aziende non automotive (58,7%). Il NBT prevale su tutti nella scelta dei
veicoli a benzina (39,6%), seguiti nello stesso canale dalle vetture diesel al 26,1%.
Continua la marcia delle ibride (HEV) che crescono in tutti i canali e raggiungono il 33% fra
Dealer e Costruttori, il 24,3% fra i Privati, il 23,8% nel NLT, il 22,5% nel NBT e in ultimo il
19,4% fra le Aziende non automotive, che come visto sono più legate al diesel. Crescono anche
le Plug-in (PHEV) in tutti i canali, ad eccezione dei Privati dove scendono dal 10,1% al 7,1%.

In calo invece le elettriche pure (BEV), meno che nel NLT dove segnano un exploit dallo 0,3%
del 1° semestre 2022 al 9,4% attuale.

Segmenti e Carrozzerie
Le preferenze fra i segmenti/carrozzerie sono differenziate a seconda del canale di
utilizzatori: fra i Privati prevalgono i Suv del segmento C con una quota del 26,4%, lo stesso
segmento prevale anche fra Dealer e Costruttori (29,1%) e Aziende non automotive (24,9%); i
Suv del segmento B sono preferiti dal NBT (37,5%), mentre nel NLT prevalgono le piccole
Berline del segmento A (31,3%). Nel complesso, i C-SUV sono in definitiva i modelli con la
quota maggiore (24%), seguiti da B-Suv (16,8%) e dalle sempre presenti Station Wagon (13,4%)
che godono il favore soprattutto fra le Aziende non automotive dove occupano il secondo posto (16,5%) dopo i C-SUV.


Regioni e Province
Nella classifica regionale la Lombardia è sempre al primo posto nell’utilizzo del noleggio a
lungo termine con il 32,4% dei contratti nei sei mesi. Secondo il Lazio con il 13,8%, a cui
seguono Piemonte (8,9%), Trentino Alto Adige (8,6%), Emilia-Romagna (8,2%). Nel confronto
con lo stesso periodo 2022, la Lombardia registra una crescita di quota dal 22,1% al 24% nel
noleggio a utilizzatori Privati, e un calo di mezzo punto nel canale delle Società (al 33,7%).

Fra le 20 province top, Napoli (25,8%), Varese (24,6%) e Bari (23,5%) sono quelle con i
numeri più alti di contratti dei Privati. Milano è sempre la “capitale” dei contratti delle Aziende
non automotive (89,8%), canale che comunque ha numeri molto elevati in quasi tutte le
province, con l’eccezione di Bolzano e Trento che presentano le quote preponderanti nel canale
NBT (rispettivamente 75,9% e 58,8%). La provincia di Trento occupa il primo posto anche nel