Roma – La ‘Cassa’ dei Periti Agrari di Enpaia parteciperà con 10 milioni all’aumento di capitale di Banca del Fucino della famiglia Torlonia, per la realizzazione del matrimonio con Igea Banca che porterà, attraverso una fusione inversa alla nascita di Nuova Banca del Fucino, operazione ancora al vaglio delle Autorità di Francoforte. “Per noi si tratta di una prima volta nel settore bancario”, spiega a Radiocor Bernardino Lattarulo, presidente della Commissione Gestione separata dei Periti Agrari che ha autonomia decisionale rispetto a Enpaia, l’ente di previdenza per il comparto agricolo. “L’investimento è già deliberato e rientra tra quelli mission related” ossia investimenti che servono sia per conseguire dei proventi che per raggiungere obiettivi statutari. Una serie di servizi dedicati da parte di Igea-Banca Fucino a valle della fusione per la platea rappresentata dalla Gestione Separata dei professionisti del mondo dell’agricoltura saranno il valore aggiunto dell’operazione. Enpaia-Gestione separata dei Periti Agrari ha studiato a fondo il dossier proposto da Igea “certi che il piano industriale con un ritorno all’utile (di Banca Fucino, ndr) previsto nel 2020 sarà centrato”. La ‘Cassa’ ha raccolto quindi l’invito del Governo arrivato a tutte le casse previdenziali, anche attraverso l’Adepp, a investire nell’economia reale in Italia. “Abbiamo già fatto un investimento nel Fondo Radiant” (fotovoltaico) spiega Lattarulo aggiungendo che si stanno valutando altre diversificazioni del patrimonio cresciuto, nell’arco degli ultimi cinque anni, da 89 a 150 milioni con un rendimento medio annuo del 3 per cento. “Siamo contenti dei risultati – prosegue Lattarulo – siamo una Cassa giovane e con costi di gestione tra i più bassi tra tutte le Casse”. Un ente previdenziale che ha deciso di puntare sul settore bancario attraverso un piccolo istituto che secondo Lattarulo è “giovane anch’esso e senza sofferenze”.

Fonte (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)