\’\’La Consob, nell\’ambito del piano di vigilanza informativa sui principali gruppi bancari italiani, ha riscontrato una generalizzata lentezza nel passaggio ad un\’ottica imprenditoriale che ponga realmente al centro delle strategie aziendali il servizio al cliente. Non è sufficiente attenersi alla forma delle norme, deve rinnovarsi il modello di relazione con i risparmiatori, per contrastare la crescente e spesso motivata diffidenza verso un intero settore\’\’. Ad affermarlo Lamberto Cardia (nella foto), presidente della Consob, nel suo intervento all\’incontro annuale della Commissione con il mercato, in corso a Piazza Affari a Milano. \’\’Lo scorso giugno -ha spiegato Cardia- sono stati così avviati accertamenti ispettivi nei confronti di cinque grandi gruppi, finalizzata alla verifica delle concrete modalità di attuazione dei principi di correttezza comportamentale\’\’.

Nel mirino della Consob ci sono anche 17 società italiane quotate tra cui A. S. Roma . Nella "black list" della Commissione nazionale che vigila sulla borsa e sulle società quotate sono segnalate anche, in ordine alfabetico, Bee Team, Eurofly, Everel Group, Finarte, Fullsix, I Viaggi del Ventaglio, Ipi, Kinexia, K.R.Energy, Montefibre, Nova Re, Richard Ginori, Tas, Snia, Ss Lazio e Yorkville Bhn. Secondo Cardia "la quotazione delle società di calcio è stato un errore".
Dopo aver sottolineato che "gran parte delle imprese medio-piccole, trama fondamentale del tessuto imprenditoriale italiano, trova difficoltà e potrebbe correre rischi di asfissia finanziaria e che "si sta interrompendo un processo di ristrutturazione aziendale che negli scorsi anni aveva iniziato a produrre risultati incoraggianti in termini di produttività e competitività internazionale\’\’, Cardia ha poi aggiunto che \’\’la crisi che ha colpito il sistema finanziario internazionale può trasformarsi in un\’opportunità. Lo slancio riformatore non deve affievolirsi ai primi segnali di ripresa. Serve una volontà politica forte e condivisa per evitare che riemergano atteggiamenti conservativi\’\’. Crisi che spaventa le famiglie italiane che nel corso del 2008 hanno spostato l\’11% della ricchezza finanziaria da strumenti più rischiosi, come azioni, obbligazioni e prodotti del risparmio gestito, ai più sicuri depositi e titoli di Stato. E ci tiene però a sottolineare che \’\’il nostro Paese, pur se gravato da un debito pubblico che ne condiziona l\’agire, ha dimostrato una tenuta di sistema che costituisce motivo di conforto"
Il presidente della Consob ha poi affermato che \’\’la gravità della crisi in atto sollecita tutti a mettere in discussione modelli consolidati di comportamento e ad adottare strategie innovative. L\’intero sistema della vigilanza sui mercati finanziari è chiamato a un processo di riforma senza precedenti per ripristinare la fiducia dei risparmiatori e per incoraggiare le forze positive del mercato verso un percorso di crescita\’\’. \’\’L\’impegno per migliorare l\’informazione destinata agli investitori trova tuttavia dei limiti – aggiunge subito dopo – Il principio del passaporto europeo consente che vengano commercializzati in Italia prodotti soggetti a regimi di trasparenza meno incisivi. E\’ necessario che l\’Europa consideri prospettive di ulteriore armonizzazione che accolgano approcci alla trasparenza più focalizzati sull\’esposizione, non meramente descrittiva, dei rischi per gli investitori\’\’.
\’La Consob è consapevole della necessitè di definire una strategia regolamentare stabile e coordinata a livello internazionale sulle vendite allo scoperto e, più in generale, sul fenomeno delle posizioni corte su titoli, con l\’obiettivo di salvaguardare l\’integrità dei mercati senza compromettere la liquidità e l\’efficienza dei meccanismi di formazione dei prezzi\’\’, ha detto ancora Cardia il quale auspica che "il rafforzamento delle istituzioni europee sia efficace e non condizionato da compromessi e logiche parziali. E\’ il momento di mostrare una nuova attitudine degli Stati membri a dare la dovuta priorità alla salvaguardia dei superiori interessi collettivi europei\’\’. "La crisi -ha spiegato il presidente della Commissione che vigila sulla borsa e le società quotate – sta costringendo la stessa Unione europea a fare i conti con l\’incompiutezza del modello di integrazione fin qui realizzato, nonostante i più recenti sforzi di armonizzazione\’\’.
 
(da Capitanata.it – fonte Adnkronos)

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