Nella giornata conclusiva dei lavori del consiglio generale della Fisascat si è  svolta la tavola rotonda sul tema “Turismo, destagionalizzazione e sviluppo”, dedicata alle prospettive di rilancio del settore, tra quelli maggiormente colpiti dalla crisi economica, con particolare riferimento alle proposte della  Fisascat sull’avvio di azioni destagionalizzazione, di azioni contrattuali finalizzate all’allungamento del periodo lavorativo e di iniziative di promozione turistica nazionale e locale.
Dopo i saluti del sindaco di Arzachena, Piero Filigheddu, la tavola rotonda è stata introdotta dal segretario nazionale della Fisascat Giovanni Pirulli, che ha sottolineato che il tema trattato è stato anche oggetto di confronto in sede di rinnovo contrattuale. “Servono ora – ha dichiarato Pirulli – azioni che aiutino a dare stabilità al settore e all’occupazione”.
Ad illustrare il ruolo dei diversi attori per la realizzazione dell’ambizioso progetto è stato il segretario generale della Fisascat Pierangelo Raineri. “La destagionalizzazione è un’azione di sistema e un percorso politico gestionale che coinvolge molti operatori e che richiede un confronto tra le parti sociali, istituzioni,organizzazioni sindacali e parti datoriali del turismo – ha dichiarato Raineri – Per la Fisascat sono tre le leve strategiche a cominciare dalla diffusione dell’imprenditorialità collettiva, alla sollecitazione della domanda e al coinvolgimento degli Enti Bilaterali e dei Fondi Interprofessionali per la formazione continua".
Pienamente condivise le proposte della categoria del terziario e del turismo della Cisl dai relatori intervenuti alla kermesse, autorevoli rappresentanti del mondo istituzionale e datoriale.
Marinella Di Tommaso, funzionario della struttura dimissione per il rilancio dell’immagine dell’Italia presso la Presidenza delConsiglio dei Ministri, ha illustrato la campagna di promozione turistica nazionale “Magica Italia il Sorriso dell’Accoglienza” che partirà a breve termine per “rimarcare le eccellenze del nostro territorio” senza tralasciare anche il ruolo del “turismo congressuale per uscire dagli schemi della stagionalità”.
Sebastiano Sannittu, assessore regionale al Turismo Sardegna, ha posto l’accento sulla concertazione perché “avviando una collaborazione sinergica sarà possibile realizzare gli obiettivi comuni”.
Flavio Sangalli, docente di Organizzazione Aziendale presso l’Università Bicocca di Milano, ha sostenuto che “trovare un pattocomune tra istituzioni e parti sociali locali per garantire servizi e qualità èfunzionale all’aumento della competitività territoriale e nazionale”.
Anche il direttore generale di Federalberghi Alessandro Cianella ha sottolineato quanto la continuità occupazionale sia funzionale “per la qualità del turismo” e quanto sia essenziale “anche il ruolo della contrattazione decentrata”.
Il presidente di Fiavet Cinzia Renzi ha invece sottolineato la necessità di una nuova politica dei trasporti e dei vettori e quanto siai mportante il ruolo svolto dagli operatori turistici nella promozione dell’offerta  italiana che possono senz’altro favorire un allungamentodella stagione.
Anche Andrea Giannetti, relazioni industriali Federturismo Confindustria, ha sottolineato che bisogna partire “dal tema dei trasporti per avviare la destagionalizzazione” e che le proposte sindacali di stabilizzare il avoratori del settore “portano ad una riflessione più complessa anche sui margini economici” e che “ci sarà da lavorare congiuntamente”.
Salvo Manca, direttore generale del Consorzio Costa Smeralda, ha aderito alle proposte della Fisascat perché “avviare una vera governance del settore è interesse di tutte le parti sociali coinvolte che sono chiamate a livello nazionale e locale ad intervenire per trovare soluzioni che possano favorire il rilancio e lo sviluppo del settore”.
A fare il punto conclusivo Annamaria Furlan, segretario  confederale Cisl. “Promuovere il turismo sociale, culturale e ricreativo tutto l’anno per i giovani e per gli anziani significa offrire una possibilità di sviluppo al nostro Paese che vanta doti naturali e tanto lavoro con possibili sbocchi occupazionali e professionali di cui l’Italia ha bisogno”.

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