Il pil nell\’area dell\’euro dovrebbe continuare a stabilizzarsi nella seconda metà dell\’anno, per poi segnare una graduale ripresa nel corso del 2010, sostenuta dal recupero delle esportazioni. A sottolinearlo, nel bollettino mensile di settembre è la Bce evidenziando come \’\’la domanda interna dovrebbe beneficiare delle misure di stimolo fiscale adottate, dell\’incremento congiunturale delle scorte e degli interventi posti in essere per agevolare il funzionamento del sistema finanziario\’\’.

Tuttavia, rileva l\’Istituto di Francoforte, \’\’la ripresa dovrebbe risultare non uniforme e alquanto fiacca, considerata la debolezza dell\’attività mondiale e l\’alto grado di incertezza\’\’. Gli investimenti, in particolare, sottolinea la Bce, \’\’dovrebbero contrarsi fino a metà 2010. I consumi privati sarebbero frenati dalla crescente disoccupazione e dal basso livello di fiducia dei consumatori, benché i redditi reali siano sostenuti dall\’inflazione contenuta\’\’. Nel complessi, dopo essersi attestato sullo 0,6% nel 2008, il tasso di variazione del pil in termini reali, come anticipato la settimana scorsa dal presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, \’\’dovrebbe registrare un valore negativo nel 2009, compreso fra il -4,4 e il -3,8%, per poi situarsi fra il -0,5 e il +0,9% nel 2010\’\’.
DISOCCUPAZIONE – La Bce prevede che a seguito della netta contrazione del prodotto registrata alla fine del 2008 e all\’inizio del 2009 e del livello molto basso di utilizzo della capacità produttiva, \’\’ci si può attendere per i prossimi mesi una serie di ulteriori moderati incrementi del tasso di disoccupazione nell\’area dell\’euro\’\’, già salito al 9,5% a luglio. Nei trimestri più recenti i gruppi di lavoratori che hanno maggiormente sopportato il deterioramento della condizione occupazionale sono i maschi, gli occupati di età compresa tra i 15 e i 24 anni, i lavoratori con livello di istruzione inferiore e quelli con contratto a tempo determinato. Il calo è stato particolarmente pronunciato nell\’occupazione a tempo determinato (-0,8% nel 2008, seguito da una riduzione di -8,7% nel primo trimestre del 2009 sul periodo corrispondente). Tuttavia, avverte la Bce, "l\’alto livello di tutela dell\’occupazione in alcuni paesi è un fattore che potrebbe anche ostacolare la crescita di posti di lavoro a tempo indeterminato durante la ripresa".
INFLAZIONE – Nell\’arco dei prossimi mesi l\’inflazione al consumo nell\’area dell\’euro si dovrebbe riporatre su valori moderatamente positivi. L\’istituto di Francoforte evidenzia come il tasso di inflazione sui dodici mesi sia risultato lievemente negativo ad agosto a causa \’\’principalmente agli effetti base conessi al forte rincaro delle materie prime nel 2008\’\’. Su orizzonti temporali più lunghi, rileva ancora l\’Istituto di Francoforte, \’\’ci si attende che l\’inflazione si mantenga in territorio positivo e che l\’evoluzione complessiva dei prezzi e dei costi risulti attenuata dal perdurante ristagno della domanda nell\’area dell\’euro e fuori dai suoi confini\’\’. L\’inflazione nell\’area dell\’euro, come anticipato la settimana scorsa dallo stesso presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, dovrebbe attestarsi fra lo 0,2 e lo 0,6% nel 2009 e fra lo 0,8% e l\’1,6% nel 2010.
\’EXIT STRATEGY\’ – \’\’In considerazione del rapido incremento dei rapporti disavanzo/pil e debito/pil prospettato per il 2009 e il 2010 nonché dei rischi di bilancio derivanti dalle ampie garanzie statali, è di fondamentale importanza che i governi predispongano e rendano note strategie di uscita dalle misure di stimolo e strategie di risanamento ambiziose e realistiche\’\’. In particolare, sottolinea l\’Istituto di Francoforte, \’\’in paesi con elevati rapporti disavanzo/pil e/o debito/pil, l\’aggiustamento strutturale annuo dovrebbe raggiungere almeno l\’1% del pil al fine di assicurare una tempestiva correzione dei disavanzi eccessivi e di contenere i rischi per la sostenibilità dei conti pubblici\’\’.

(da Capitanata.it – fonte Adnkronos)

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