E’ morto a Roma, all’età di 91 anni, l’attore Mario Scaccia. Poco prima di Natale aveva subito un piccolo intervento che lo aveva costretto ad interrompere lo spettacolo in scena al teatro Arcobaleno, un tributo a tutta la sua vita intitolato appunto ‘Interpretando la mia vita’.

L’attore si è spento questa mattina all’alba all’Hospice Villa Speranza dell’Università Cattolica di Roma dove è stata allestita la camera ardente.

“Abbiamo perso un grande attore. E’ una brutta notizia per il mondo del teatro – ha detto Johnny Dorelli all’Adnkronos – L’ho conosciuto e conservo di quegli incontri un ottimo ricordo. E’ una grande perdita per tutto il mondo dello spettacolo”.

Una lunga carriera tra teatro, radio, cinema e televisione. Mario Scaccia è stato un interprete versatile, capace di misurarsi con ambiti diversi. Nato a Roma il 26 dicembre del 1919 si è iscritto nel 1945 all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica nella quale si è diplomato nel 1948. Scaccia ha costituito nel 1961 con Enriquez, la Moriconi e Mauri la Compagnia dei Quattro.

Ma, al proficuo lavoro in teatro, (spiccano su tutte le interpretazioni di Fra Timoteo nella Mandragola di Machiavelli, il Chicchignola di Petrolini e il Negromante dell’Ariosto) l’attore romano ha aggiunto anche una buona attività cinematografica. Il debutto nel 1954 in ‘Tempi nostri’ di Blasetti e in seguito ha interpretato film di Lattuada, Petri, Bolognini.

Nella sua lunga carriera, inoltre, non manca l’attività in televisione. Tra i ruoli che ha affrontato nei grandi sceneggiati, infatti, spiccano Plonplon in ‘Ottocento’ (1959), Capitan Sandracca ne ‘La Pisana’ (1960), Manilov ne ‘Le anime morte’ (1963), Bompard in ‘Tartarino sulle Alpi’ (1968) e la figura del dottore ne ‘Le avventure di Pinocchio’ diretto da Comencini (1971). E’ apparso anche in un episodio del 1966 de ‘Le avventure di Laura Storm’, con Lauretta Masiero (Rapina in francobolli).

Scaccia è stato molto presente anche in radio, dove ha partecipato a spettacoli leggeri: nel 1957 ad esempio, ha partecipato a ‘Le occasioni dell’umorismo’. Numerose sono state anche le sue partecipazioni nei radiodrammi. Su tutte emergono le partecipazioni in: ‘Il matrimonio del signor Mississipi’ di Durrenmatt, nel 1961; ‘La faccia del mostro’ di Anton, 1962; ‘L’impareggiabile malfidato di Aub’ del 1962; ‘Delirio a due di Ionesco’ del 1963 e romanzi sceneggiati come ‘Dio ne scampi’ dagli Orsenigo di Imbriani, 1977. Da notare, infine, anche l’interpretazione di Turcaret di Alain-René Lesage, messa in onda nel 1966 per la regia di Sequi.

A metà degli anni Settanta fu protagonista di diverse ‘Interviste impossibili’, come Fedro di Manganelli (’74), Rudolf Raspe incontrato da Saito (’75), i Lumière, Pellegrino Artusi e George Stephenson firmate da Ceronetti (’74). Fu in più occasioni anche conduttore di programmi radiofonici d’intrattenimento: nel ’79, con Franco Rispoli e Ludovica Modugno, fu ai microfoni di ‘Vieni avanti, cretino!’, mentre nel 1989-90 condusse la rubrica “Vi racconto una commedia” all’interno del programma ‘Le ore della sera’.

Tra le sue più recenti interpretazioni radiofoniche, ‘Il pazzo dei balconi’ di Mario Vargas Llosa, per la rassegna Il teatro di Radiodue (1996).

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