Edward Burtynsky ritorna in Italia con una mostra. Il celebre fotografo di paesaggi industriali, artista contemporaneo tra i più apprezzati a livello internazionale per il suo impegno civile nella testimonianza dell’impatto dell’uomo sul pianeta, sarà a Monte Sant’Angelo, in Puglia, nella Green Cave, centro culturale di Legambiente, sede operativa e permanente del festival FestambienteSud.

La mostra, dal titolo Edward Burtynsky: Xylella Studies, ha aperto il 12 agosto e sarà visitabile fino al 30 agosto 2023. Gli scatti fotografici, accompagnati da un video d’autore, documentano il disastro ecologico che ha colpito gli ulivi in Puglia e sono il frutto del lavoro avviato con la Fondazione Sylva, ente no-profit che si occupa di rigenerazione ambientale attraverso attività di riforestazione. La Fondazione, che è nata nel 2021 proprio con lo scopo di rigenerare il paesaggio pugliese, ha ospitato in residenza nel Salento il fotografo canadese autore di Antropocene, affidandogli il compito di tradurre in immagini e video la distruzione del patrimonio arboreo millenario causata dal batterio della xylella. La sintesi di quel lavoro si traduce oggi in questi percorsi espositivi di grande coinvolgimento emotivo.

La Xylella fastidiosa è un patogeno batterico delle piante trasmesso da insetti vettori e associato a malattie gravi. L’epidemia di Xylella venne scoperta sugli ulivi pugliesi nell’ottobre del 2013, configurandosi come la prima segnalazione del batterio in Europa. Da allora, la sua presenza è stata annunciata anche in Francia, Spagna, Portogallo e Germania. Nel 2015 la malattia aveva già contagiato un milione di ulivi in Puglia. Le specie più colpite sono quelle secolari delle cultivar locali Cellina di Nardò e Ogliarola salentina.

Con queste premesse Burtynsky, nato nel 1955 a St. Catharines (Ontario), da una famiglia originaria dell’Ucraina, ha raccontato uno dei disastri ambientali più dolorosi degli ultimi decenni, che è partito dalla Puglia e che oggi sta affliggendo l’Italia e l’Europa ai danni di un intero ecosistema.

È la seconda volta che il fotografo viene in Italia per testimoniare la devastazione dei territori. Il suo primo lavoro italiano è degli Anni Novanta, quando documentò l’estrazione del marmo di Carrara sulle Alpi Apuane.

La xylella ha interessato, ad oggi, 21 milioni di alberi in Puglia interessando una superficie pari al 40% del territorio – dice Daniela Salzedo, direttrice di Legambiente Puglia -. Il paesaggio colpito è spettrale e testimonia l’impotenza dell’uomo rispetto ad eventi così devastanti. La diffusione del batterio è certamente una questione che attiene all’ambito agricolo, ma rappresenta anche aspetti sociali e culturali, con il mutamento dell’identità paesaggistica che ha caratterizzato per secoli i nostri territori. L’albero di ulivo rappresenta la nostra regione, testimonia l’avvicendarsi di generazioni e, come nel caso dei “millenari di puglia” è l’eredità più preziosa tramandata di padre in figlio. Diventa fondamentale riuscire a conservare le immagini di quanto sta accadendo per rafforzare nelle generazioni future il rispetto, l’amore e la volontà di rigenerare la nostra terra”.

Edward Burtynsky è tra i fotografi contemporanei maggiormente apprezzati a livello internazionale. L’artista ha dedicato 40 anni della sua carriera alla testimonianza fotografica dell’impatto che l’industrializzazione ha avuto sul nostro pianeta. I suoi lavori si trovano nelle collezioni di oltre 60 musei tra i più rinomati al mondo, come la Galleria Nazionale del Canada, il Museo di Arte Moderna, il MoMA ed il Guggenheim Museum di New York, il Museo Reina Sofia a Madrid, il Tate Modern di Londra, ed il Los Angeles County Museum of Art in California.

Fondazione Sylva è un ente no-profit che si occupa di rigenerazione territoriale principalmente attraverso attività di riforestazione e rinaturalizzazione in aree abbandonate, marginali o colpite da Xylella. Oltre agli interventi di rimboschimento, in cui coinvolge attori pubblici e privati sul territorio nazionale ed europeo, promuove corsi di educazione, formazione e sensibilizzazione nelle scuole dei territori riforestati, e fornisce supporto per progetti didattici. Mobilita e coinvolge il mondo dell’arte e della cultura sui temi ambientali.