Continua la crescita dell’azienda internazionale di Headhunting e Risorse Umane, fondata da Daniele Bacchi e Alessandro Raguseo nel 2017, che oggi conta 120 dipendenti e che nell’ultimo anno ha aperto due nuove sedi a Parigi e a Barcellona

Offrire un servizio senza eguali di Ricerca e Selezione applicando l’innovazione tecnologica e l’analisi dei dati al settore delle Risorse Umane. È questa la missione di Reverse, azienda di Headhunting e HR che dal 2017 aiuta le imprese internazionali ad assumere le risorse di cui hanno più bisogno e che nell’ultimo anno ha registrato una crescita rilevante, in termini di fatturato, ma non solo. Il Gruppo ha infatti chiuso l’anno fiscale con un fatturato pari a 11 milioni di euro, registrando un +44% rispetto al 2021 e un Ebit margin1 del 30% sulla capogruppo italiana. Inoltre, nel 2022, ha rafforzato la sua capillarità in territorio europeo aprendo il mercato sia in Francia, a Parigi, che in Spagna, a Barcellona.

“Siamo di fatto una tech company impegnata nella fase di scaling-up. Ci siamo concentrati negli ultimi 18 mesi sul predisporre le fondamenta per sostenere una crescita organica sia in Italia che all’estero. La nostra strategia di crescita è opposta rispetto a molti dei nostri competitor che acquisiscono quote di mercato strappando personale dalla concorrenza. Reverse al contrario forma i propri headhunter internamente, attraverso un percorso che va dai sei ai dodici mesi, e li dota di strumenti tecnologici proprietari che ci consentono di acquisire quote di mercato da zero. – dichiara Alessandro Raguseo, Ceo e Co-Founder di Reverse Il nostro modello funziona molto bene anche al di fuori dell’Italia, ragione per la quale abbiamo aperto due mercati nello stesso anno fiscale. Internazionalizzare una scale up è una delle sfide più complesse per le realtà che nascono in Italia. In Germania abbiamo già raggiunto ottimi risultati economici. In Spagna e Francia abbiamo poi riscontri che ci fanno ben sperare e contiamo di reinvestire il nostro utile per aumentare il numero di Reverser in maniera considerevole mese dopo mese, quarter dopo quarter. Nel 2024, inoltre, proseguiremo la nostra espansione in altri mercati”.

Grande attenzione al personale. Nel 2022, 2° nella classifica Great Place To Work

Un’attenzione particolare è infatti dedicata al benessere delle persone che lavorano per Reverse. Nel 2022 la società di Headhunting e HR si è infatti aggiudicata il secondo posto nella classifica Great Place To Work che ogni anno, attraverso sondaggi sui dipendenti, premia le aziende che più si distinguono per politiche di welfare e di benessere aziendale. Inoltre, a fine 2022 il Gruppo Reverse contava un totale di 110 dipendenti, con un aumento del +40% rispetto a dicembre 2021. Di questi, ad oggi, l’80% risulta personale fee earner e il 20% è dedicato alla sperimentazione e all’innovazione tecnologica applicata al settore delle Risorse Umane, oltre che alla gestione della fase di scaling up italiana e internazionale.

“La nostra crescita di fatturato unita alla nostra marginalità confermano che siamo un unicum nel settore e che la nostra strategia è vincente. Da un lato siamo attenti alle persone: il secondo posto nella classifica Great Place to Work è un benchmark importantissimo per noi perché ci dimostra che non ce la suoniamo e cantiamo da soli, ma che il nostro è uno dei migliori posti dove lavorare nel continente. – afferma Daniele Bacchi, CEO e Co-Founder di ReverseDall’altro lato il nostro investimento continuo in tecnologia. Siamo a tutti gli effetti una tech company che usa la tecnologia creata sia per migliorare il servizio offerto ai clienti, sia per aiutare i nostri headhunter ad aumentare la propria produttività. Nessuna realtà del nostro settore è paragonabile a Reverse in termini di innovazione di servizio. Anche qui il risultato misurabile di questa affermazione sta nell’ebit margin di molto superiore rispetto ai nostri più consolidati competitor, frutto di una produttività che deriva dalla nostra tecnologia proprietaria”.

1 Il profitto prima degli interessi e delle imposte