Smarter Town è il contributo che IBM propone per aiutare le nostre città ad affrontare la sfida della complessità dei sistemi urbani, ma soprattutto la scelta di mettere l’innovazione e la tecnologia al servizio di un moderno e qualificato vivere urbano. Nel nostro Paese sono 11 le città che ne hanno già abbracciato la visione: Parma, Reggio Emilia, Salerno, Venezia, Bolzano, Nettuno, Pisa, Firenze, Bergamo, Genova e Ancona.

Nel governo di un Comune, grande o piccolo che sia, è sempre più necessario saper coniugare l’attenzione alla quotidiana qualità della vita dei cittadini con una visione innovativa del futuro della città nel medio-lungo periodo. In tempi difficili come questi, quando è necessaria un’attenzione particolare all’uso delle risorse, la tentazione di pensare che l’innovazione non sia compatibile con la crisi è forte. Noi pensiamo che non sia così, ma che anzi proprio nei tempi di crisi sia necessaria una visione coraggiosa del futuro e una decisa svolta verso l’innovazione tecnologica ed organizzativa.

La Città più intelligente a costo “zero” è un progetto di estrema attualità considerato il sensibile ridimensionamento delle risorse economiche a disposizione della Pubblica Amministrazione Locale. Oggi è concreto infatti il rischio per i Comuni di non poter più garantire, per quantità e qualità, servizi fondamentali. Il modello che IBM promuove non solo è in grado di favorire una visione strategica del futuro delle città, ma crea anche quel percorso che identifica le risorse finanziarie necessarie agli investimenti in innovazione.

Il modello, nel concreto, prevede tre ambiti d’intervento: contrasto all’elusione ed evasione, gestione degli asset del Comune e nuove entrate legate all’erogazione di nuovi servizi al cittadino. Resta punto fermo comunque l’ottimizzazione e efficientamento delle risorse informatiche del lavoro nella pubblica amministrazione locale.

Il contrasto ad elusione, evasione e frodi si manifesta oggi come la priorità economica e sociale. Qui, l’applicazione di strumenti di New Intelligence può consentire la velocizzazione e l’efficienza dei processi di indagine, ispezione e recupero. In questo modo, il gettito per le entrate tributarie ed extra-tributarie sarebbe fortemente incrementato nel volgere di un breve tempo.

Altrettanto rilevante sul piano economico è la gestione degli asset come gli edifici, le auto, le strade, gli impianti. Le soluzioni IT sono qui in grado di garantire la loro messa a reddito attraverso l’ottimizzazione gestionale, valutata su tre dimensioni: la completezza del ciclo di vita e del ciclo di richieste del servizio, il grado di efficienza operativa degli asset e la governance complessiva facilitata dall’integrazione dei processi. Il corretto monitoraggio catastale degli immobili è, per fare un esempio, una delle aree in cui l’Amminstrazione comunale potrebbe rivolgere la propria attenzione con riscontri significativi in termini di efficienza.

Inventarsi nuovi servizi per il cittadino residente e non nel Comune. Ad esempio servizi ai turisti applicando la realtà aumentata. Le città ad alto flusso turistico potrebbero far pagare un piccolo fee di 50 centesimi per la fruizione di un caso di augmented reality.

Inoltre, rendere più efficace e qualificata l’organizzazione del lavoro attraverso anche soluzioni afferenti per esempio la dematerializzazione può non solo creare condizioni di risparmio economico, ma qualificare maggiormente le competenze interne all’Amministrazione e garantire più efficacia nel servizio al cittadino.

In definitiva, grazie all’insieme di tali interventi, il progetto Città più intelligente a costo “zero” presenta un duplice vantaggio: aiuta nel contenimento e nella riduzione della spesa e, nel contempo, incrementa le risorse economiche della PA a tutto vantaggio delle comunità locali.

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