Continua il cammino di crescita di Tecnest: l’azienda di Udine, specializzata nelle soluzioni informatiche e organizzative per la gestione dei processi di produzione e supply chain per il manifatturiero, anche nel 2018 ha registrato una crescita a doppia cifra. Dopo le ottime performance del 2016 e del 2017, negli ultimi dodici mesi Tecnest ha continuato ad ampliare la propria azione: il 2018 si è chiuso con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente, confermando il trend degli ultimi anni. La crescita è andata di pari passo con l’acquisizione di nuovi clienti e l’espansione: 22 i nuovi nomi di aziende che sono entrati a far parte del portafoglio clienti, 70 i progetti che sono stati commissionati a Tecnest da aziende manifatturiere in Italia e all’estero dando grande impulso al mondo dell’industria 4.0. Dal punto di vista strutturale, accanto a oltre 50 dipendenti, nuovo input è stato dato alla filiale milanese di Tecnest con i nuovi (e più grandi) uffici che sono stati inaugurati a Lissone (MB) e che sono andati a sostituire quelli di Cinisello Balsamo.
«La spinta alla continua innovazione è il vero motore della crescita», afferma Fabio Pettarin, presidente di Tecnest. «Un impegno che ci ha visto intervenire nei settori più diversi, sostenendo il manifatturiero ad affrontare, e vincere, le nuove sfide dei mercati. Il nostro intervento si è esteso dalla meccanica all’elettronica, dalla plastica fino all’arredamento passando dal tessile e dall’industria di processo, segno che nell’Italia del manifatturiero il saper fare può non bastare: sono necessarie una nuova visione dei processi e una gestione delle informazioni che assicurino tempi decisionali rapidi».
Nel 2018 Tecnest ha proceduto con l’evoluzione della soluzione FLEX for Industry 4.0: lanciata solamente l’anno prima, la piattaforma è stata ulteriormente migliorata e potenziata. «Abbiamo operato sul connubio delle nuove tecnologie compliant con i paradigmi dell’Industry 4.0, per potenziare ulteriormente le nostre soluzioni per l’ottimizzazione dei processi produttivi», prosegue Pettarin. «La soluzione FLEX è stata migliorata sotto il profilo della comunicazione grazie alla nuova Smart Factory Console per la raccolta dati e il monitoraggio in fabbrica che presenta un look & feel completamente rinnovato in grado di fornire una migliore user experience, maggiore rapidità di interazione col sistema e la possibilità di verificare lo stato dei processi con un solo colpo d’occhio. Sono state inoltre potenziate le soluzioni della suite software attraverso nuove funzionalità nell’ambito, ad esempio, dei processi di Master Planning, di gestione della tracciabilità, della logistica e della manutenzione degli impianti». Secondo Tecnest, il tema maggiore del manifatturiero è la velocità. «I tempi di risposta alle richieste del mercato impongono una dinamicità nemmeno ipotizzata fino a qualche anno fa. In questo l’interconnessione intesa sia come trasferimento di dati e informazioni tra sistemi e macchine tramite anche nuove tecnologie quali, per esempio, l’Internet of Things, sia come interazione e collaborazione tra gli operatori di produzione e gli elementi di sistema produttivo, grazie a funzionalità di Collaborative Manufacturing, giocano un ruolo fondamentale nel permettere alle aziende del manifatturiero di essere sempre più competitive».
I risultati realizzati da Tecnest hanno infatti assicurato velocità e risparmi. Negli ultimi dieci anni, i progetti sviluppati in ambito APS (Advanced Planning & Scheduling) e MES (Manufacturing Execution System), hanno di fatto migliorato le performance aziendali con un aumento del 20% dell’efficienza in reparto, la riduzione del 50% di tempo necessario alla generazione del piano di produzione, il miglioramento dell’on time delivery del 14% con la riduzione del 35% del numero di ritardi superiori ai dieci giorni e una puntualità di consegna migliorata del 26%. Non certo ultima, la crescita dell’8% della produttività generale del sistema, con una riduzione del 50% del ricorso allo straordinario giornaliero.
«L’innovazione non deve essere fine a se stessa, ma portare a dei miglioramenti concreti nella gestione della produzione», conclude Pettarin. «Si tratta di un diverso approccio culturale che le imprese stanno facendo loro; un cambio di paradigma che ci vedrà anche nel 2019 continuare nel cammino di crescita».