In relazione agli eventi emissivi di mercoledì 3 gennaio 2024 visibili all’esterno dell’impianto siderurgico di Taranto, segnalati anche dalla cittadinanza e provenienti dall’area a caldo dello stabilimento “Acciaierie d’Italia Spa”, il personale di Arpa Puglia si è recato presso lo stabilimento ed ha acquisito informazioni su quanto occorso presso l’impianto Acciaieria 2, anche ai fini di successive e conseguenti approfondimenti.

E’ stato rilevato che nel periodo in esame, dalle ore 9.00 alle ore 10.30 del 3 gennaio, sono avvenuti due eventi di emissione non convogliata, con fuoriuscita di fumi rossastri dalle pareti laterali e dal basso, oltre che dal tetto del capannone ACC2, conseguenti allo sversamento di ghisa liquida dalla siviera durante il caricamento nel convertitore. I due eventi sono stati consecutivi, per caricamenti su due diversi convertitori.

È stato anche effettuato un approfondimento dei dati orari di monitoraggio della qualità dell’aria (benzene, PM10, PM2.5, IPAtot, H2S, ozono, NO2 e CO) registrati nelle ore in cui si è verificato l’evento emissivo, sia all’esterno che all’interno del perimetro dello stabilimento, a confronto col giorno precedente e successivo.

I dati considerati sono quelli delle centraline afferenti alla Rete Regionale di Qualità dell’aria (RRQA) presenti nell’area del Comune di Taranto e quelli delle centraline afferenti alla rete privata di Acciaierie d’Italia.

L’analizzatore di PM10 (che fornisce dati con frequenza bi-oraria), ubicato nella centralina di Tamburi – via Orsini, alle ore 10:00 del 3 gennaio ha misurato una concentrazione di PM10 pari a 195 ug/m3 (195 microgrammi per metro cubo di aria ambiente). Questo valore di picco non ha tuttavia causato un superamento del valore limite giornaliero di PM10 fissato a 50 g/m3 (50 grammi per metro cubo), infatti, la concentrazione media giornaliera misurata dalla suddetta centralina è stata pari a 47 g/m3.

In tutte le altre centraline, sia interne che esterne allo stabilimento, gli andamenti degli inquinanti sono privi di variazioni anomale e non mostrano significative ricadute sulla qualità dell’aria ambiente associabili all’evento emissivo. In ogni caso, non sono stati superati i valori limite prescritti dal D. Lgs. n.155/2010, anche in considerazione della durata dell’evento.

Le risultanze delle attività ispettive sopra descritte saranno trasmesse agli Enti competenti.