NAIROBI (KENYA) – Tredici celebri personalità del mondo del cinema, dello sport e dell’attivismo sono protagoniste del video-appello lanciato oggi da Greenpeace per chiedere ai governi di porre fine all’era della plastica: il filmato viene diffuso nel giorno in cui a Nairobi, in Kenya, si apre ufficialmente il terzo round di negoziati per un Trattato globale sulla plastica, che riunisce i leader mondiali nella sede del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente.

«Abbiamo bisogno di porre fine all’era della plastica, perché questa uccide la natura. Il riciclo non può essere la nostra via d’uscita dalla crisi della plastica: dobbiamo ridurre la produzione», dichiara la celebre etologa britannica Jane Goodall, tra i volti noti che si sono uniti all’appello di Greenpeace. «Il nostro pianeta non è dotato di un tasto replay, non possiamo tornare indietro come in un gioco. Un Trattato globale ambizioso è l’unico modo per porre fine all’era della plastica», sostiene l’attore sudcoreano Lee Jung-jae, protagonista della serie tv Squid Game. «Mettete fine all’era della plastica», gli fa eco l’attivista e leader indigena Hindou Oumarou Ibrahim. «Proteggiamo i Popoli Indigeni. La nostra terra in Africa non è una discarica».

Greenpeace ricorda che oltre il 99% della plastica è ottenuto dai combustibili fossili e, con una produzione destinata ad aumentare in modo esponenziale, la plastica rischia di aggravare ulteriormente la crisi climatica. Per questo, da tempo, l’organizzazione ambientalista chiede che l’inquinamento da plastica, tra le più gravi emergenze del nostro tempo, venga affrontato all’origine, riducendo la produzione.

«Il Trattato globale sulla plastica deve tagliare almeno il 75% della produzione totale di plastica entro il 2040 per mantenere l’aumento della temperatura globale entro la soglia critica di 1,5°C e proteggere così il clima, la nostra salute, i nostri diritti e le nostre comunità», spiega Graham Forbes, capo della delegazione di Greenpeace ai negoziati in corso a Nairobi. «Abbiamo un’opportunità unica per risolvere la crisi della plastica: per il bene del nostro futuro come collettività, non possiamo sprecare questo momento».

Oltre un migliaio di delegati, inclusi ministri di governo da tutto il mondo, si riuniranno a Nairobi fino a domenica 19 novembre per concordare uno strumento giuridicamente vincolante e soddisfare l’obiettivo dell’ONU di chiudere in negoziati del Trattato globale sulla plastica entro la fine del 2024.