Le discariche per rifiuti solidi urbani di San Giovanni Rotondo, Stornarella e Foggia saranno messe in sicurezza con finanziamenti del Programma Stralcio “Capitanata 2020”. Gli interventi sono stati approvati, stamattina, dal Consiglio delle Istituzioni del Piano strategico di area vasta, riunito nell’aula consiliare di Palazzo Dogana.

L’importo previsto per la discarica in Località Donna Stella di San Giovanni Rotondo è di 1 milione di euro, per l’impianto in Località Cenerata di Stornarella è di 800 mila euro, mentre per la discarica di Foggia è di 1 milione e 614.979 euro.

La deliberazione del Consiglio delle Istituzioni si è resa necessaria perché la Regione Puglia ha chiesto di ratificare una selezione di interventi non inclusi nel parco progetti di “Capitanata 2020”.

Complessivamente, però, l’attivazione della Linea 2.5 “Interventi di miglioramento della gestione del ciclo integrato dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati”, del Programma Operativo FESR 2007-2013, attiva poco meno di 6 milioni di euro nell’area vasta “Capitanata 2020”, a cui si aggiungono 1 milione e 116 mila euro per la discarica di Panni.

Sono, infatti, avviati a finanziamento anche gli impianti RSU della Località Risicata di Torremaggiore per 1 milione di euro, della Località Ferrante di Orta Nova per 500 mila euro e delle Località Pezza Imperiale e Spiavento di San Severo per 1 milione di euro.

La messa in sicurezza permanente dei sette impianti consiste nell’isolamento del corpo dei rifiuti per impedire contaminazioni. La selezione degli interventi è avvenuta in base alla verifica di due condizioni: l’esistenza di indagini preliminari e la cosiddetta caratterizzazione, ossia un complesso di indagini per verificare la presenza o meno di contaminazione nei suoli e nelle acque e per sviluppare un modello concettuale del sito.

Per gli impianti di Foggia e di San Severo si tratta di stralci funzionali di progetti più complessi e onerosi.

La seduta del Consiglio delle Istituzioni è stata presieduta da Matteo Cannarozzi de Grazia, al suo primo atto ufficiale come assessore provinciale alla Pianificazione territoriale di area vasta. «Le diversità di un’area vasta così eterogenea devono continuare a essere elementi di ricchezza e non di divisione», ha detto introducendo i lavori. In chiusura, mettendo in evidenza alcune criticità delle dinamiche di spesa dei fondi comunitari, ha esortato «a svolgere una riflessione sul nostro territorio per capire il momento che stiamo vivendo e per suggerire soluzioni, piuttosto che trasmettere problemi». Cannarozzi ha sottolineato alcune difficoltà emerse nell’altra area vasta, quella dei “Monti Dauni”, «dove molti Comuni hanno scoperto di non poter dedurre l’IVA e quindi di doversi assumere oneri imprevisti».

La questione pi generale era stata sollevata dal Coordinatore del Tavolo tecnico di “Capitanata 2020”, Potito Belgioioso, nel corso delle comunicazioni sull’andamento del progetto a rete sulla Linea 2.4 per l’efficientamento energetico degli edifici scolastici. Belgioioso aveva fatto notare che, adesso che la Regione sta serrando i tempi per l’accelerazione della spesa, stanno venendo al pettine questioni sollevate dalle aree vaste da anni: «Ad esempio gli oneri per portare avanti la progettazione, che tutto il sistema degli enti locali non riesce ad accollarsi. Ora la Regione ha concesso qualche anticipazione limitatamente alla 2.4 ma è un problema complessivo di cui non penso si possa addossare la responsabilità alle aree vaste».

Anche sull’altro progetto a rete, riguardante i servizi di e-government a valere sulla Linea 1.5, il RUP-Project Manager del Piano strategico, Paolo Affatato, ha messo in evidenza la necessità che 17 Comuni approvino e trasmettano le delibere di Consiglio comunale. Anche qui si corre contro il tempo: «Da ciò che abbiamo riscontrato nella gestione delle risorse dell’Asse V sulla mobilità – ha precisato Affatato – non penso si possa andare oltre la fine del mese per poter vedere impegnate le somme “prenotate” con lo Stralcio».

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