coltivatoridiemozioniMilano – È online Coltivatori di Emozioni, la nuova piattaforma nata per amore della natura che ha come obiettivo quello di avvicinare il consumatore alle attività agricole rendendolo partecipe del ciclo produttivo così da godere di un prodotto sano e genuino. In sintesi, una coltivazione a distanza e la possibilità di ricevere comodamente a casa i prodotti scelti, piantati e raccolti dalle sapienti mani di chi ama la natura e fa dell’agricoltura una ragione di vita.  Direttamente dal sito www.coltivatoridiemozioni.com è possibile “adottare la natura” acquistando un coltivo a scelta tra ulivi, filari per il vino, arnie e frumento.

L’utente rimarrà poi aggiornato sull’avanzamento del ciclo di produzione attraverso la ricezione di una newsletter settimanale che verrà presto implementata dall’installazione di webcam sui vari terreni, così da poter controllare in qualsiasi momento lo stato della propria adozione.  Agricoltura e innovazione vanno dunque a braccetto e il connubio sarà sempre più consolidato nei giorni a seguire. Il valore aggiunto di questo progetto sta nelle emozioni connesse all’iniziativa in quanto ciò che si acquista realmente è il controllo sulla filiera. Un nuovo modo di essere a contatto con la natura, che offre la possibilità di scegliere e veder crescere le piante, di seguire i processi che dal seme portano al frutto e dal frutto al prodotto da ricevere a casa.

Il progetto nasce su idea del founder Paolo Galloso, supportato da partner istituzionali tra cui Regione Puglia e Comunità Montana Oltrepò Pavese oltre a diverse aziende del calibro di Food Loft, Epson Italia, e Gmt SPA.

Dando uno sguardo al sito, è possibile approfondire tutti i servizi offerti dalla rete di Coltivatori di Emozioni. Le tipologie di adozione sono quattro, tutte legate da un fil rouge che rimanda a uno degli obiettivi più importanti del network: favorire l’integrazione e garantire lavoro tramandando mestieri e tradizioni che rendono i prodotti made in Italy un’eccellenza mondiale. Tutte le adozioni infatti, azionano un contatore che è visibile direttamente sul sito. Ogni mille alberelli complessivamente adottati equivalgono a 350 ore lavorative per un migrante o più semplicemente per chi avesse voglia di avvicinarsi all’agricoltura. Si va dall’adozione semplice, una sorta di gesto d’amore per la natura, all’opzione “adotta e assapora” che permette di ricevere anche un assaggio del prodotto. Scegliendo invece “adotta e cresci” è possibile seguire il ciclo produttivo e ricevere direttamente a casa i prodotti (vino, olio, miele). Infine, “adotta e vivi un’emozione”, che offre la possibilità di trascorrere una giornata a contatto con la natura nell’azienda agricola che ha in cura i coltivi adottati. Al termine di ogni transazione, il sistema rilascia il “Certificato di Adozione”, un atto simbolico che suggella il patto con la natura.

Il progetto si rivolge non solo ai consumatori ma anche alle aziende che operano nel food & beverage, una garanzia di qualità da offrire ai propri clienti. Sempre le aziende possono decidere di rafforzare la propria responsabilità sociale adottando a distanza e fornendo di fatto un prezioso contributo al rispetto dell’ambiente, valorizzando le virtù dell’agricoltura e contribuendo alla crescita delle adozioni, che significano lavoro per chi ne ha bisogno.

Altro importante obiettivo di Coltivatori di Emozioni è il recupero e la valorizzazione dei terreni incolti così da sfruttarne la vocazione agricola e andare a consolidare un network di aziende che attraversa già tutta l’Italia. Sono infatti 9 le regioni attualmente coinvolte: Puglia, Sicilia, Calabria, Molise, Marche, Lombardia, Toscana, Piemonte e Veneto. Le tradizioni di queste regioni, attraverso le tipicità locali, danno la possibilità ai consumatori di entrare a contatto con il territorio e con ciò che la terra produce.

Coltivatori di Emozioni mette al centro l’esperienza grazie all’adozione della natura. I prodotti, non trattati chimicamente, sono autentici e di primissima qualità: un filare per assaporare vini eccellenti, ulivi per un olio sublime, un’arnia per un miele eccezionale e frumento. Una soluzione straordinaria soprattutto per chi è alle prese con i ritmi forsennati delle città, in cui spesso si è costretti a fare i conti con l’inquinamento e talvolta con condizioni climatiche non favorevoli. L’assenza di spazi idonei è inoltre un altro aspetto che induce a considerare la piattaforma di Coltivatori come l’orto sempre desiderato e mai avuto. La promozione del territorio italiano e delle sue tradizioni artigianali e culturali è la ragion d’essere di questo progetto che mira a valorizzare realtà agricole virtuose e la tipicità dei loro prodotti. Un’azione importante tesa a stimolare la ripresa e lo sviluppo delle microeconomie locali creando opportunità di lavoro per i giovani, i disoccupati e gli emarginati.

Coltivatori di Emozioni dà inoltre spazio a progetti di formazione e integrazione per una società consapevole e amante della natura. Nonostante il grosso impatto economico dell’agricoltura, l’Italia si contraddistingue per il gran numero di terreni incolti e abbandonati: ben 3 milioni e mezzo gli ettari di terreno inutilizzati. Attraverso il progetto Coltivatori di emozioni, questi terreni possono tornare a nuova vita, produrre reddito e soprattutto realizzare una forma di agricoltura che si ispira ai principi della sostenibilità ambientale e della condivisione.

“Tutti abbiamo il dovere di salvaguardare le tradizioni e le tipicità italiane”, spiega Paolo Galloso, founder di Coltivatori di Emozioni. “La nostra rete ha come obiettivo quello di diffondere una cultura del rispetto coinvolgendo in maniera attiva nuove generazioni, emigrati, emarginati. Insieme possiamo dar vita ed un importante processo di tutela e valorizzazione dei territori e dei sapori italiani che tutto il mondo ci invidia”.