L’alluvione in Emilia Romagna ha prodotto danni devastanti. Si poteva fare qualcosa? Si sarebbe potuto investire sulla manutenzione dei boschi e in genere dei territori. Ma non si è fatto. Adesso però è fondamentale avere certezze sulle risorse e sugli interlocutori per consentire ai cittadini e alle imprese emiliano romagnole per ripartire“. A dirlo questa mattina all’ “Agrifood Summit – L’Ora del Tech” del Sole 24 Ore organizzato da 24ORE Eventi il presidente di Cia – Agricoltori italiani, Cristiano Fini.Cittadini e imprese romagnoli vogliono ripartire – ha aggiunto Fini – ma per il momento in tanti casi lo stanno facendo con risorse proprie e senza garanzie sui risarcimenti. Ci sono ancora troppe incertezze legate alla mancanza di una strategia sulla ricostruzione. Non sappiamo chi sia il nostro interlocutore: il Governo di Roma? quello regionale? il Commissario? E mancano indicazioni chiare anche sulle risorse. Bene quelle già stanziate ma sono insufficienti e di certo occorrerà prevederne altre nella prossima legge di stabilità a fine anno. Se non si chiariscono questi punti sarà difficile ripartire“. Il convegno ha fatto il punto sulle tecnologie innovative e la filiera agroalimentare, binomio inscindibile per rendere la produzione alimentare più efficiente e sostenibile. Il summit ha anche analizzato i costi di questo cambio di rotta in una fase storica nella quale la produzione di cibo è messa in serio pericolo dal cambiamento climatico, che, secondo uno studio svizzero, ha reso la siccità del suolo almeno 20 volte più probabile. L’Agrifood Summit 2023 è stata un’occasione di confronto tra istituzioni nazionali e internazionali, aziende leader del settore e i maggiori esperti per delineare nuovi scenari e offrire soluzioni concrete. Una sfida che si ripropone anche nel processo alimentare (superfood, proteine vegetali e la nuova frontiera degli insetti commestibili) e nel settore del packaging, con le criticità che il Nuovo Regolamento Imballaggi europeo presenta.