Asti – Piazza Alfieri, cuore pulsante di Asti, ha accolto nel fine settimana un pubblico straordinario in occasione del Barbera d’Asti Wine Festival. Migliaia di visitatori, tra appassionati, operatori e cittadini, hanno partecipato ai tre giorni di degustazioni, incontri e momenti di approfondimento, decretando il pieno successo della manifestazione.

Siamo molto soddisfatti dell’affluenza di questo fine settimana” sottolinea Vitaliano Maccario, presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del MonferratoL’entusiasmo e la nutrita partecipazione del pubblico confermano quanto la Barbera d’Asti DOCG e le nostre denominazioni siano capaci di raccontare il territorio. Il Festival rappresenta un’occasione importante per valorizzare non solo la qualità dei nostri vini, ma anche i valori che li sostengono: il lavoro dei viticoltori, la tutela del paesaggio e la costante ricerca di equilibrio e sostenibilità. Siamo convinti che questo Festival rappresenti un atto di amore verso il territorio e chi lo vive quotidianamente, unendo e rafforzando la nostra comunità, proiettando il Monferrato su una scena sempre più internazionale”.

Protagoniste indiscusse le denominazioni tutelate dal Consorzio, raccontate attraverso banchi d’assaggio affollati e masterclass tecniche condotte da esperti internazionali quali Aldo Fiordelli, Veronika Crecelius e Pietro Russo che hanno messo in luce le diverse espressioni di due vini simboli del territorio, la Barbera d’Asti DOCG e il Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG. I percorsi di degustazione guidati hanno esplorato le diverse anime di queste denominazioni, dalle versioni più fresche e fragranti a quelle più strutturate e longeve, offrendo ai partecipanti un’occasione di confronto con produttori, enologi e winelovers.

Grande attenzione alla sostenibilità, tema trasversale che ha ispirato molti appuntamenti del Festival, tra cui lo show cooking sold out dello chef Gianluca Renzi, resident chef del ristorante stellato “Le Cattedrali” di Asti. L’incontro, molto apprezzato dal pubblico, ha rappresentato un viaggio nel gusto e nella cucina circolare, dove ogni ingrediente trova nuova vita grazie alla creatività e alla tecnica.

Nel corso della dimostrazione, lo chef ha presentato un piatto che entrerà anche nel suo menù autunnale e invernale, costruito intorno alla stagionalità e all’uso integrale delle materie prime: un fungo cardoncello cotto a bassa temperatura e aromatizzato con erbe dell’orto servito con trombette dei morti, sesamo nero tostato e condito con salsa teriyaki, espellette, alga codium, scalogno tostato, nocciola, crema di aglio nero di Voghiera, salsa olandese ai funghi porcini e polvere di funghi ottenuta dalle eccedenze delle precedenti lavorazioni.

Un piatto che esprime pienamente la filosofia dello chef Renzi: «All’interno del menù autunnale e invernale ho scelto di proporre questo piatto per seguire la stagionalità dei prodotti e per utilizzare al 100% le materie prime a nostra disposizione. Ogni elemento, anche quello apparentemente di scarto, diventa risorsa e contribuisce a dare gusto, struttura e significato alla creazione».

Dalla trasformazione delle bucce di scalogno in polvere aromatica, ai residui nobili dell’olio di salsiccia di Bra reinterpretati con le nocciole non perfette, fino ai tuorli d’uovo residui delle meringhe utilizzati per la salsa olandese: ogni dettaglio del piatto racconta un approccio concreto alla sostenibilità in cucina, in perfetta sintonia con i valori del Festival.

Grande partecipazione anche per il talk del 7 novembre, che ha visto protagonisti Filippo Mobrici Vicepresidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Stevie Kim, founder di Italian Wine Podcast e voce autorevole della comunicazione del vino italiano nel mondo, lo chef Antonino Cannavacciuolo, tre stelle Michelin. In un dialogo aperto e appassionato, moderato dal vicedirettore del quotidiano “La Stampa” Federico Monga e dal co moderatore Rocco Moliterni prestigiosa firma della testata, con produttori e pubblico, i due ospiti hanno affrontato il tema “Sostenibilità, tradizione e innovazione: il futuro del vino e della cucina italiana”.

Un confronto di visioni e esperienze che ha evidenziato il ruolo delle nuove generazioni nella continuità delle aziende familiari e l’importanza di una filiera sempre più responsabile e consapevole. Cannavacciuolo ha raccontato la sua idea di cucina etica, basata sul rispetto delle materie prime e sulla riduzione degli sprechi, mentre Stevie Kim ha posto l’accento sulla necessità di comunicare il vino italiano con linguaggi nuovi, capaci di coinvolgere il pubblico internazionale e valorizzare il legame tra prodotto e territorio.

Nel fine settimana, la scintillante struttura in Piazza Alfieri si è animata di giovani e cittadini, protagonisti di due serate all’insegna della musica, del gusto e della convivialità, grazie ai numerosi eventi di intrattenimento, tra cui la cocktail station che ha portato in centro città un’atmosfera contemporanea facendo conoscere la versatilità dei vini del Monferrato anche nella mixology. Le intriganti proposte gastronomiche di Monferrato On Stage inoltre hanno fatto da cornice agli appuntamenti del week end; una selezione di piatti tipici, realizzati con materie prime provenienti da undici comuni del territorio, hanno offerto ai visitatori un viaggio nei gusti e nei sapori del Piemonte.

IL CONSORZIO BARBERA D’ASTI E VINI MONFERRATO
Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, fondato nel 1946, ha il compito di tutelare e promuovere le sue denominazioni per garantire la loro diffusione e la loro immagine sui mercati nazionali e internazionali, anche attraverso appositi marchi distintivi. Attualmente il Consorzio conta più di 430 aziende associate e 13 denominazione tutelate.