Dal Ministero della Salute alle soluzioni dei Laboratori pH per una filiera più sicura.
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Negli ultimi mesi, l’Italia ha registrato diversi focolai di botulismo, una grave intossicazione alimentare provocata dal batterio anaerobio Clostridium botulinum che è in grado di produrre spore molto resistenti nell’ambiente.
Queste spore possono sopravvivere ad alte temperature, all’essiccamento e alla mancanza di nutrienti; quando trovano un ambiente anaerobico favorevole, germinano e producono una neurotossina.
Le principali forme di malattia causate da Clostridium botulinum sono:
- Botulismo alimentare per l’ingestione di alimenti contaminati (soprattutto conserve sottovuoto o sottolio e insaccati)
- Botulismo da ferita causato da spore in ferite profonde
- Botulismo infantile per colonizzazione intestinale nei neonati (es. da miele contaminato)
In risposta agli episodi accaduti nel nostro paese, il Ministero della Salute ha aggiornato le linee guida per consumatori e aziende, sottolineando l’importanza di controlli rigorosi e gestione corretta degli alimenti lungo tutta la filiera.
Le nuove raccomandazioni mirano a ridurre i rischi anche a livello domestico, offrendo al consumatore indicazioni chiare su come gestire gli alimenti in sicurezza, in particolare per chi prepara conserve in casa o acquista prodotti artigianali. È fondamentale prestare attenzione ai vasetti che appaiono rigonfi, ai tappi deformati o agli alimenti che emanano odori insoliti, contattando immediatamente l’ASL in caso di dubbi. Anche le modalità di cottura sono determinanti: zuppe e minestre devono essere portate a ebollizione per almeno tre minuti, mentre per le vellutate è sufficiente un minuto, ricordando di mescolare bene per garantire che il calore raggiunga uniformemente tutto il prodotto. Infine, il rispetto della catena del freddo, mantenendo gli alimenti a temperature pari o inferiori a +4 °C, rappresenta un accorgimento importante per ridurre il rischio.
Per le aziende alimentari, le indicazioni normative richiedono un’attenzione ancora più rigorosa ai processi produttivi e alla sicurezza dei consumatori. È essenziale rafforzare i controlli interni e mantenere una documentazione accurata dei piani HACCP, garantendo che ogni fase della produzione sia monitorata e verificata. Prima di utilizzare tecnologie come il sottovuoto o l’atmosfera modificata su larga scala, è necessario validarne l’efficacia e la sicurezza. Particolare cura va dedicata alle conserve vegetali a bassa acidità, che devono essere correttamente acidificate, rispettando un pH target di 4,2 e un limite critico di 4,6, per ridurre significativamente il rischio di sviluppo di Clostridium botulinum. Infine, è importante che i prodotti siano etichettati in modo chiaro, indicando tempi di bollitura, modalità di consumo e condizioni di conservazione, così da guidare il consumatore verso un uso sicuro e consapevole.
Il ruolo dei Laboratori pH
Con sedi a Barberino Tavarnelle (FI) e Tito Scalo (PZ), i Laboratori pH operano dal 1982 offrendo analisi e assistenza tecnica. Accreditate ACCREDIA (ISO/IEC 17025) dal 2013, fanno parte del network internazionale TÜV SÜD.
Per il rischio botulino, i Laboratori pH mettono a disposizione:
- Assistenza tecnico-normativa aggiornata secondo le ultime indicazioni ministeriali.
- Analisi microbiologiche avanzate per la ricerca di spore e tossine.
- Supporto nella gestione dei processi produttivi e nella corretta etichettatura dei prodotti.
“Il nostro obiettivo è fornire strumenti scientifici affidabili per prevenire rischi lungo tutta la filiera alimentare e tutelare la reputazione delle aziende”, spiega Clara Basso, Key Account & Tech. Services Food di pH Labs.
Grazie a competenza e strumenti avanzati, consumatori e imprese possono affrontare con sicurezza i rischi legati al botulino, contribuendo a una filiera più sicura, consapevole e trasparente.
“Dati e processi validati sono fondamentali: le analisi preventive sono la chiave per una sicurezza alimentare concreta”, aggiunge Monica Filippini, Service Line Manager Life Science di pH Labs.