Tutti gli impianti per la produzione di energia elettrica, indipendentemente dal metodo di produzione utilizzato, presentano indubbi vantaggi ma anche possibili effetti negativi e indesiderati.

Questa asserzione è valida soprattutto per le centrali elettriche nucleari, infatti, la reazione di fissione nucleare a catena è per sua natura un processo fisico il cui controllo richiede livelli di attenzione e precauzioni estremamente elevate, sia per la probabilità che la reazione a catena possa divergere accidentalmente e giungere ad uno stadio incontrollabile, che per il fatto che essa avviene a partire da elementi instabili radioattivi, i cui prodotti di decadimento sono a loro volta radioattivi e instabili.

La progettazione, la realizzazione, l’esercizio e la dismissione delle centrali elettriche nucleari, sono causa di rilevanti problemi di sicurezza e affidabilità, che sono rigidamente classificati e regolamentati a livello nazionale e internazionale.

L’IAEA “Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica” evidenzia come l’obiettivo generale della sicurezza nucleare è quello di proteggere le persone, la società e l’ambiente predisponendo e mantenendo nelle istallazioni nucleari sistemi efficienti di protezione contro i rischi radiologici.

Si evidenzia come la sicurezza nucleare prevede che l’esposizione alle radiazioni radioattive del personale professionalmente esposto e della popolazione sia mantenuta ai più bassi livelli possibili e sia completamente evitato il rilascio indesiderato del materiale radioattivo, riducendo ai minimi termini la probabilità di un incidente nucleare.

Questo approccio conduce alla strategia della difesa in profondità che ha come obiettivi sia di evitare incidenti sia di limitare le conseguenze e prevenire ogni evoluzione verso condizioni più serie.

La difesa in profondità è predisposta su cinque livelli, ognuno dei quali interviene solo ed esclusivamente nel caso di fallimento del precedente, al fine di assicurare le funzioni fondamentali di sicurezza.

I sistemi ingegneristici di sicurezza devono mantenere il controllo della reattività, rimuovere il calore residuo e contenere i rilasci radioattivi, durante le fasi di pilotaggio e mantenimento del reattore verso uno stato sicuro.

L’affidabilità dei sistemi di sicurezza è garantita dall’adozione della qualificazione dei sistemi, dei componenti e delle strutture per le specifiche condizioni ambientali dovute ad un incidente o ad un rischio esterno.

Il processo di qualificazione nucleare si configura come uno dei principi cardine di progettazione e realizzazione delle centrali nucleari; consiste nel sottoporre i sistemi, i componenti e le strutture ad  un complesso sistema di prove sperimentali.

Il processo è definito da norme internazionali che prevedono essenzialmente, quattro metodi generali: prove di tipo, esperienza operativa, analisi e qualificazione combinata.

In Italia, il Centro di Ricerca ENEA della Casaccia, ha un complesso di laboratori e infrastrutture sperimentali di prove in cui è possibile condurre l’intero processo di qualificazione nucleare di componenti, dispositivi e sistemi inerenti la sicurezza nucleare.

Questo dimostra come l’Italia è molto avanti nel settore della sicurezza per l’energia nucleare, anche se non ha centrali elettriche nucleari.

Orazio Buonamico

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