- Un nuovo studio che coinvolge cinque Paesi europei – tra cui l’Italia – rivela una differenza media di 29 punti percentuali sul percepito di tutte le tecnologie tra il mondo business e i cittadini
- In media, il pubblico europeo è 13 punti percentuali meno ottimista dei leader aziendali circa l’impatto che le tecnologie all’avanguardia avranno sulla società
- I rappresentanti del mondo aziendale sono più propensi di 34 punti percentuali rispetto ai lavoratori a considerare positivamente i cambiamenti sul luogo di lavoro guidati dalla tecnologia
- Gli scienziati e i ricercatori sono le figure più affidabili per il pubblico e i secondi i più attendibili per il mondo aziendale; gli imprenditori nel settore tech perdono consenso
Milano – Hotwire Global, società di consulenza globale in materia di comunicazione e marketing, presenta l’Hotwire Frontier Tech Confidence Tracker, un nuovo indice che rivela i risultati di uno studio condotto dalla società di ricerca Opinium, coinvolgendo il grande pubblico e i leader aziendali di cinque mercati europei, Italia compresa.
La ricerca fa luce sull’esperienza delle persone con 15 tecnologie all’avanguardia e sul loro grado di positività verso di esse. Si tratta di tecnologie nuove ed emergenti, che secondo l’OCSE hanno il potenziale per rivoluzionare e sostituire i processi esistenti. Tra gli esempi figurano l’intelligenza artificiale, la robotica, la realtà virtuale/aumentata e il quantum computing.
Dai dati emerge che le aziende rischiano di trovarsi in difficoltà se innovano troppo e troppo velocemente, senza il consenso o la comprensione del grande pubblico. Se da un lato i business leader mostrano un forte ottimismo – con un punteggio medio di fiducia pari a 77 su 100 rispetto alle 15 tecnologie prese in esame – il percepito delle persone è nettamente più tiepido (48), con un divario di ben 29 punti.
Una significativa sovrastima della fiducia del pubblico da parte del mondo aziendale
La maggior parte dei leader aziendali (79% in Europa – 74% in Italia) ritiene che il grande pubblico abbia un atteggiamento più positivo che negativo nei confronti delle aziende che adottano nuove tecnologie. Tuttavia, all’incirca metà della popolazione (46% in Europa – 53% in Italia) condivide realmente questo sentimento. Le principali preoccupazioni dei cittadini riguardano la perdita di posti di lavoro (38% in Europa – 46% in Italia) e l’aumento delle disuguaglianze economiche (25% in Europa – 32% in Italia). Diversamente, i leader aziendali sono spinti principalmente da incentivi legati al profitto, seppur con priorità leggermente differenti se si mettono a confronto i dati europei con quelli italiani: infatti, se in Europa le motivazioni principali citate sono nell’ordine l’aumento dell’efficienza organizzativa (58%), lo sviluppo di nuovi prodotti (44%) e il vantaggio competitivo (38%), nel Bel Paese le aziende vedono nelle nuove tecnologie in primis una leva chiave per raggiungere il vantaggio competitivo (51%), per lo sviluppo di nuovi prodotti (49%) e infine per l’efficientamento (41%).
Per quanto riguarda l’impatto sulla società, il pubblico è in media 13 punti meno ottimista rispetto ai leader aziendali nei confronti delle tecnologie all’avanguardia. I cittadini identificano nei benefici sulla salute (36% in Europa – 33% in Italia) la principale opportunità, mentre i rappresentanti del mondo aziendale si concentrano su efficienza (50% in Europa – 46% in Italia) e crescita economica (41% in Europa – 46% in Italia).
“In un momento storico in cui il ruolo delle imprese nella società è sotto stretta osservazione, emerge il rischio significativo che il mondo aziendale si disconnetta dal percepito del grande pubblico quando si tratta di impiegare la tecnologia per raggiungere obiettivi commerciali,” commenta Ute Hildebrandt, CEO Continental Europe di Hotwire Global. “Il rischio di alienazione da parte degli stakeholder è favorito dalla crescente attenzione da parte dei media, da sviluppi normativi sfavorevoli e, in ultima analisi, da una crescita commerciale più lenta”.
Il deficit di fiducia
In Europa solo il 36% del pubblico (37% in Italia) si fida delle aziende che utilizzano tecnologie all’avanguardia senza spiegare come e perché le adottano, rispetto al 67% dei leader aziendali (74% in Italia). Esiste inoltre una divergenza di opinioni significativa relativamente alla fiducia nei confronti degli imprenditori del settore tech: i leader aziendali li considerano la fonte più affidabile di informazioni e consigli sulle nuove tecnologie, mentre i cittadini sono meno propensi di ben 29 punti percentuali a considerarli tali. Entrambi i gruppi, tuttavia, condividono una forte fiducia negli scienziati e nei ricercatori: questi ultimi rappresentano la fonte più attendibile per il grande pubblico (43%) e la seconda più affidabile per il mondo aziendale (49%). Mentre in Italia, sia per i leader aziendali (33%) sia per il grande pubblico (27%) sono i responsabili IT le fonti più affidabili.
Ute Hildebrandt di Hotwire prosegue: “Le aziende hanno il dovere di spiegare e condividere in maniera proattiva le proprie strategie tecnologiche e come prevedono che le loro azioni influenzeranno il business, la società e la forza lavoro. È importante approfondire sia gli aspetti positivi sia i potenziali rischi, in quanto la trasparenza aiuta a mitigare i timori, a costruire fiducia e favorisce il consenso.”
Beatrice Agostinacchio, Managing Director di Hotwire per l’Italia e la Spagna aggiunge: “Considerando le evidenze e gli insight che emergono da questo studio, la comunicazione conferma il suo ruolo fondamentale nel supportare i leader aziendali nello sviluppo di strategie efficaci per ottenere il sostegno di molteplici pubblici di riferimento e per attuare azioni concrete. In questo contesto, saranno sempre più cruciali la trasparenza e la fattività, quali basi tangibili per costruire un rapporto di fiducia con i diversi stakeholder”.