Dall’analisi annuale della piattaforma dedicata all’immobiliare di lusso Luxforsale emerge un evidente interesse di grandi player internazionali per strutture di pregio, non solo residenziali, anche in località meno note. L’Italia è percepita sempre di più come rifugio sicuro per patrimoni e meta privilegiata del jet-set globale, con molti investitori che scelgono la formula try for buy: un affitto breve che precede l‘acquisto, a testimonianza di una tendenza destinata a consolidarsi nei prossimi anni.
Milano – L’Italia si conferma un polo di attrazione globale per il turismo e gli investimenti di fascia alta. Secondo l’Osservatorio Luxforsale 2025, realizzato da Luxforsale (www.luxforsale.it), punto di riferimento nel mercato immobiliare di lusso, con oltre 10.000 utenti unici al giorno in Italia e all’estero, si registra una crescita costante dell’interesse dei visitatori stranieri verso il nostro Paese. Alcuni eventi in particolare stanno contribuendo a riscrivere le tendenze del mercato immobiliare di lusso, con effetti diretti sulla domanda di residenze prestigiose e affitti brevi di alto profilo: il Giubileo a Roma per il 2025 e le Olimpiadi Milano-Cortina 2026.
Claudio Citzia, fondatore della piattaforma Luxforsale, commenta: “Negli ultimi mesi stiamo assistendo a una vera corsa all‘investimento sul nostro territorio da parte di grandi gruppi internazionali, family office e fondi che cercano soluzioni residenziali ma anche strutture complesse come hotel, dimore storiche e palazzi. Oggi si guarda non solo alle classiche città del lusso come Milano, Firenze, Roma o Venezia, ma anche a location emergenti: Liguria, Sicilia, Puglia, Marche e Veneto sono luoghi che registrano flussi crescenti di visitatori e acquirenti”.
Internazionalità in crescita e short rent sempre più diffuso anche nel luxury
Su Luxforsale, piattaforma leader nella promozione e intermediazione di immobili di pregio con oltre 5 mila proprietà in Italia, la quota di utenti stranieri è cresciuta in modo significativo: oggi quasi il 48% dei visitatori proviene da Paesi internazionali, da mercati consolidati e, sempre più spesso, da Paesi emergenti nel luxury real estate come Indonesia (12,36%), Turchia (3,92%), Pakistan (2,74%), Ucraina (2,25%) e Kuwait (1,38%).
Emerge in modo netto il fenomeno dello short rent di lusso che oggi non costituisce più una semplice alternativa all’hotellerie, ma si evolve in strategia di investimento. L’affitto breve offre rendimenti fra il 4% e il 10% annuo, garantisce manutenzione costante, azzera il rischio morosità e incrementa il valore finale dell’immobile fino all’11%. Sempre più protagonisti del jet-set e imprenditori scelgono la formula “try for buy“: soggiorno breve, esperienza diretta e poi acquisto. Qualche tendenza: gli inglesi che prediligono lo short rent in Italia, cercano residenze eleganti con servizi su misura in località iconiche come Lago di Como e Costiera amalfitana; i francesi sono attratti dalle ville toscane e da dimore storiche con comfort esclusivi; i turisti russi sono orientati per la maggior parte verso immobili di prestigio in località esclusive della riviera ligure e della costa smeralda in Sardegna.
A livello numerico la Lombardia e la Toscana si confermano le regioni con il maggior numero di immobili di lusso: la prima con 1.036 immobili e la seconda con 963 immobili. Segue la Liguria con ben 519 residenze di pregio. Tra le città più rappresentate, figurano Milano (185 immobili), Roma (146), Firenze (81) e Verona (28). In Emilia Romagna, Ravenna con 25 immobili prende il posto di Bologna. In Lombardia è interessante anche la presenza di Monza con 85 proprietà.
Nuove rotte del lusso e trend regionali
A fianco delle grandi capitali storiche, si osservano veri e propri exploit regionali. La Toscana resta un riferimento indiscusso, con il primato per numero di immobili sopra i 10 milioni di euro, pari a 19, e una domanda diversificata fra dimore storiche, ville e appartamenti di lusso. La Sicilia si distingue sia per il mercato delle ville in zone di pregio (a Palermo e Taormina gli immobili più richiesti tra gli acquirenti), sia per località montane come Randazzo, ormai sotto i riflettori degli investitori internazionali. La Liguria, trainata da mete litoranee quali Alassio e Sanremo, si posiziona tra le regioni più richieste e dinamiche. Lombardia e Veneto registrano una crescita solida delle transazioni luxury e una valorizzazione record dei prezzi medi regionali.
Citzia aggiunge: “Da quindici anni a questa parte, l‘Italia non ha mai vissuto un periodo così favorevole per gli investimenti immobiliari di fascia alta: oggi il nostro Paese è di nuovo sotto i riflettori internazionali, e nei prossimi cinque anni probabilmente assisteremo ad una ulteriore crescita, per effetto dell‘instabilità geopolitica globale e ai conflitti internazionali che spingono molti investitori a scegliere mete sicure e affidabili. L‘Italia viene percepita come un vero e proprio paradiso fiscale dai nuovi residenti, grazie a una flat tax competitiva, fissata a 200 mila euro e destinata a salire a 300 mila con la prossima manovra. La stabilità acquisita nel post-pandemia, il clima mite, la sanità più accessibile rispetto ad altri Paesi e i vantaggi della Golden Visa per investimenti oltre 500 mila euro rappresentano ulteriori elementi di attrattiva. Nell‘attuale scenario, anche i mutui immobiliari intorno al 2% si rivelano decisivi per acquirenti ad alto potenziale, abituati a condizioni ben meno vantaggiose nei mercati esteri. Il grande interesse verso il mercato italiano si manifesta sia nella compravendita che nell‘affitto: oggi il 37% dei clienti high spender sceglie spesso di vivere un‘esperienza diretta in short rent prima di acquistare, una strategia che risponde al desiderio di sicurezza e personalizzazione. Tutti questi fattori fanno sì che il nostro Paese sia visto come un porto sicuro, un ‘rifugio’ per patrimoni, persone e per chi cerca uno stile di vita d‘eccellenza.”
L’osservatorio è scaricabile gratuitamente, previa registrazione.

