«In una fase in cui le piccole imprese pugliesi stavano già attraversando una profonda trasformazione, in particolare quelle che si mostravano attive nell’export e nell’innovazione, il subentrare della crisi  – afferma Felice Delle Femine – ha accentuato le difficoltà, non solo dal lato produttivo ma anche da quello finanziario. Mai come ora è cruciale il supporto del sistema finanziario per evitare il rischio che situazioni di momentanea illiquidità di imprese sane e competitive dal punto di vista produttivo possano trasformarsi in situazioni di insolvenza». Questa è l’opinione del direttore commerciale Puglia di UniCredit nel commentare i dati della Puglia del VI Rapporto UniCredit sulle Piccole Imprese realizzato dall’Ufficio Studio UniCredit – divisione Retail Italy. I dati sono basati su un campione di oltre 400 aziende con un fatturato inferiore a 10 milioni di euro sul territorio locale a fronte delle seimila imprese del campione nazionale rappresentativo di realtà clienti e non clienti dell’Istituto bancario.
 
In base alla ricerca, le piccole imprese pugliesi hanno fiducia principalmente nei piani di investimento e nell’occupazione, riponendo, invece, poca fiducia nella ripresa economica del Paese e in quella del proprio settore.
Tra le maggiori difficoltà incontrate in questo periodo di crisi economica vi sono l’allungamento dei tempi di pagamento da parte dei clienti (per il 76,8% delle imprese pugliesi, per l’82,7% delle imprese con sede a Bari e per l’81% delle imprese del campione nazionale), la riduzione delle vendite in Italia (per il 71% delle imprese pugliesi e per il 65,6% di quelle baresi) e all’estero (per il 23,3% delle pugliesi e il 22,4% delle baresi) e l’aumento del costo delle materie prime (per il 70,1% delle aziende di Puglia e 72,4% delle baresi). Questo peggioramento delle condizioni di mercato ha condotto le aziende a una rigidità nella gestione finanziaria della propria attività imprenditoriale, al congelamento dei piani di investimento e successivamente alla riduzione degli impieghi.
 
Le banche italiane in questo contesto economico hanno saputo dimostrarsi flessibili in termini di valutazione del rischio di credito. Il nuovo modo di fare banca pone, infatti, maggiore attenzione alla relazione con il cliente, mira a far divenire la banca un riferimento stabile sul territorio e a stringere accordi significativi con partner strategici quali Confidi e Associazioni di Categoria, in grado di svolgere un importante ruolo di mediazione con le banche rispetto all’accesso al credito delle piccole imprese.
 
«L’asse portante dell’economia nazionale è costituita dalla moltitudine di piccole e medie imprese – continua Felice Delle Femineche sono una risorsa primaria dell’economia italiana e soprattutto pugliese. Per un rilancio definitivo di tale economia occorre un miglioramento qualitativo nelle produzioni che necessita investimenti in capitale fisico e umano di notevole entità. Occorre un rapporto con il sistema finanziario che sia sempre più leale e trasparente che veda come protagoniste non solo le banche e le piccole imprese ma anche i Confidi e le Associazioni di Categoria quali partner strategici per lo sviluppo del territorio».
 
A credere nello sviluppo del territorio locale e nella ripresa economica sono proprio le imprese che si dimostrano pronte a reagire e a prediligere una strategia competitiva tanto nel breve quanto nel medio-lungo periodo. In particolare, nel breve periodo le stesse affermano di prediligere azioni volte a migliorare la qualità dei prodotti/servizi offerti divenendo maggiormente competitive sul mercato (risponde così il 78% delle aziende pugliesi e il 77,4% delle baresi), aumentare il contenuto tecnologico del prodotto (67% delle aziende di Puglia e il 68,3% di quelle di Bari) e controllare i costi (66,1% delle pugliesi e il 61,9 delle baresi). Nel lungo periodo oltre al miglioramento della qualità dei prodotti e servizi, che rimane tra le azioni future prioritarie (per l’83,4% delle pugliesi e il 79,5% delle baresi), le piccole aziende mirano a innovare la forma distributiva (72,7% delle pugliesi e 71,7% delle baresi) e a sviluppare nuove politiche di marketing e di comunicazione aziendale e di prodotto (per il 64,8% delle aziende pugliesi e il 54% delle aziende baresi).
 
«A fronte di questo scenario competitivo – conclude Delle Femine – UniCredit Banca di Roma ha dato sostegno incrementando in Puglia i fidi in essere per circa 350 milioni di euro e concedendo fidi per oltre 200 milioni di euro a circa 2400 nuove imprese clienti».
 
UniCredit Banca di Roma ha, quindi, realizzato una crescita degli impieghi alle imprese pugliesi nel 2009 del 6% incrementando le quote di mercato in Regione e ha gettato le basi per confermare anche nel 2010 tali quote al fine di raggiungere l’obiettivo di diventare il punto di riferimento dell’economia del territorio.

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