La protezione dei dati personali è diventata una delle principali preoccupazioni per cittadini e aziende, soprattutto in un contesto digitale dove la raccolta di informazioni è ormai pratica quotidiana. Le tecniche di monitoraggio online evolvono costantemente e, spesso, agiscono in modo poco visibile all’utente medio. Comprendere come funzionano, quali rischi comportano e quali strategie risultano efficaci per contrastarle è oggi un passaggio fondamentale per preservare la propria privacy digitale. L’ultimo report pubblicato da Iubenda offre un quadro chiaro sulla crescita del web tracking e sui comportamenti da adottare per ridurre l’esposizione ai meccanismi di tracciamento.

Crescita del tracciamento

Il report 2024 di Iubenda mostra un incremento significativo dell’utilizzo di strumenti di web tracking da parte dei siti europei e italiani. Dai dati analizzati emerge che il 15,23% dei siti utilizza Google Analytics come strumento principale di raccolta dati, mentre un ulteriore 7,26% impiega Google Tag Manager per gestire script e sistemi di monitoraggio.

Questa tendenza indica che una quota sempre più ampia di siti traccia il comportamento degli utenti: dalle pagine visitate, al tempo trascorso online, fino alle interazioni interne al sito. Le informazioni raccolte possono essere utilizzate per finalità statistiche, per la pubblicità personalizzata o per la creazione di profili dettagliati senza che l’utente sia pienamente consapevole delle implicazioni.

Come difendersi dal tracking e dal fingerprinting

Per ridurre l’impatto del tracking online, è possibile combinare più strumenti e buone pratiche. Un metodo efficace è l’utilizzo di una VPN (Virtual Private Network): questo sistema consente di mascherare l’indirizzo IP, rendendo molto più complessa l’identificazione dell’utente e l’associazione delle sue attività digitali. L’impiego di una VPN contribuisce anche a limitare il fenomeno del fingerprinting, ovvero la creazione di un’identità digitale basata su caratteristiche tecniche del dispositivo. Per chi desidera approfondire le strategie più efficaci per proteggere la propria privacy, è possibile consultare una guida dedicata alle migliori VPN, come quella di HDblog per esempio, utile per orientarsi tra i servizi più affidabili presenti sul mercato.

Altri strumenti utili comprendono estensioni del browser progettate per bloccare cookie di terze parti, script di tracciamento e tracker nascosti. È inoltre consigliabile configurare manualmente le impostazioni del proprio browser per limitare la sincronizzazione automatica, il salvataggio non necessario di dati e la memorizzazione indiscriminata dei cookie. Anche evitare siti non sicuri e link sospetti rappresenta una buona pratica per ridurre i rischi.

Il report di Iubenda mette chiaramente in luce come il tracciamento online continui a crescere e come la privacy digitale possa essere compromessa da pratiche di raccolta dati spesso poco trasparenti. Tuttavia, attraverso un approccio informato e l’utilizzo combinato di strumenti come VPN, estensioni anti-tracking e impostazioni di navigazione più restrittive, è possibile ridurre in modo significativo l’esposizione ai meccanismi di profilazione indesiderata. La consapevolezza e la prevenzione restano oggi gli elementi chiave per tutelare la propria libertà digitale in un ambiente web sempre più complesso.