Bergamo – Si è svolto a Bergamo, nei giorni scorsi, il primo Comelit International Sales & Marketing Meeting, una convention che ha riunito i country manager e i direttori commerciali di tutte le filiali estere e delle società del Gruppo, insieme ai team Vendite, Export e Marketing della Capogruppo. Un’iniziativa fortemente voluta dal Deputy General Manager e membro del Consiglio di Amministrazione del Gruppo Comelit, Francesco Franchini, con l’obiettivo di confrontarsi sulle sfide presenti e future dei mercati in cui opera Comelit Group, creando un’occasione per valorizzare l’intelligenza collettiva e rafforzare lo spirito di squadra.

Comelit oggi è una realtà estremamente complessa e articolata, fatta di culture, professionalità, ed esperienze diverse. – sottolinea Francesco Franchini – Abbiamo quattordici società, di cui nove filiali e cinque uffici di rappresentanza ed esportiamo in oltre novanta mercati nel mondo. Lavoriamo con sei famiglie di prodotto che si integrano fra loro e possediamo una ricchezza di visioni e approcci che, se messa a fattor comune, diventa una leva strategica per il successo. L’incontro aveva proprio questo obiettivo: favorire confronto e sinergia tra esperienze diverse, che si fondano su una strategia di differenziazione geografica e di prodotto, per identificare i fattori critici e di successo, e farne tesoro in vista del nostro obiettivo comune: raggiungere entro il 2030 un fatturato di 300 milioni di euro”.

Ma qual è la situazione dei mercati internazionali in cui Comelit si muove? “Si tratta di una realtà complessa e in continua evoluzione. – prosegue Franchini – In alcuni Paesi dove siamo storicamente presenti in modo significativo, come la Francia, il mercato vive una fase di flessione. Qui stiamo rispondendo con un’offerta mirata all’aggiornamento tecnologico di un prodotto molto diffuso e apprezzato nel controllo accessi. La Germania, invece, rimane piuttosto ferma. Negli Stati Uniti, dopo le eccellenti performance dello scorso anno, i progetti procedono più lentamente, anche a causa della politica dei dazi. Diverso il caso di Italia, Olanda e Belgio, dove il mix di prodotti ci sta portando ottimi risultati. In forte espansione anche il comparto antincendio, sia sul fronte produttivo sia distributivo.”

Un contesto di mercato particolarmente articolato, che richiede organizzazione e visione: “In questi due giorni abbiamo lavorato per definire le priorità e rendere più chiari i nostri obiettivi. – continua – Abbiamo anche rivisto alcuni meccanismi organizzativi interni, per operare in modo più snello ed efficiente, individuando un modello di vendita scalabile e replicabile a livello internazionale. Un vero e proprio processo di co-costruzione, fondato sulla condivisione delle best practices e sulla creazione di un’intelligenza collettiva.”

Il bilancio dell’incontro è più che positivo. “Estremamente positivo – conferma Franchini –, anche rispetto al macro-obiettivo che ci siamo dati. È un traguardo ambizioso ma alla nostra portata, da raggiungere sia attraverso la crescita organica sia mediante acquisizioni. Come ha ricordato anche il nostro CEO, Edoardo Barzasi, Comelit intende restare un gruppo a proprietà familiare, indipendente e finanziato con risorse proprie. Ma ciò che mi rende più orgoglioso – conclude Franchini – è l’entusiasmo che ho visto: persone motivate, animate da un forte spirito di squadra, che si sono confrontate per imparare le une dalle altre. Le aziende, dopotutto, non sono solo processi: sono persone. È da qui che nasce la mia concreta speranza nel guardare con fiducia al futuro.”