Nella giornata conclusiva del Water Innovation Summit il focus dedicato alle start up

Bari – Il contest delle start up è stata l’occasione d’incontro con il più grande acquedotto d’Europa per B-PLAS, società benefit che progetta e realizza impianti per convertire i fanghi in bioplastiche, con una soluzione sostenibile al problema dello smaltimento dei reflui e la contestuale creazione di biopolimeri in sostituzione delle plastiche fossili. Una mission che ha trovato l’interesse di Acquedotto Pugliese (AQP).

Apriamo oggi un dialogo che ci porterà – spiega la Direttrice Generale di Acquedotto Pugliese, Francesca Portincasaad approfondire la tecnologia e valutarne l’impiego ed i risvolti. Siamo sempre aperti alle innovazioni che consentono di migliorare il nostro percorso di impresa, chiamato oggi a nuove sfide tecnologiche e industriali. Nel tempo, collaborando con le Università ed il mondo della ricerca, investendo anche tanto in informazione, abbiamo saputo cogliere o creare tante opportunità, dando il via a progetti innovativi di sviluppo che hanno portato al miglioramento dell’efficienza di gestione delle reti ed a una chiusura sempre più virtuosa del ciclo idrico. Con un’attenzione particolare alla crisi climatica, il nostro impegno è oggi rivolto a realizzare il piano strategico con tre priorità che guideranno AQP al 2026: la tutela della risorsa idrica con l’obiettivo di recuperare 44 milioni di metri cubi di acqua; l’implementazione di un sistema di economia circolare con la gestione in house di 130 mila tonnellate di fanghi; l’accelerazione sulla transizione energetica arrivando a produrre nel 2026 oltre 90 GWH di energia da fonti rinnovabili autoprodotta. Per l’attuazione del piano industriale sono previsti investimenti per 2.031 milioni di euro, dedicati per la maggior parte a migliorare la qualità del servizio e alla mitigazione dell’impatto ambientale tramite la riduzione delle perdite e il raggiungimento di nuove frontiere nella depurazione”.

Quella di B-Plas è un’alternativa circolare che valorizza un rifiuto e che rispetto alle attuali soluzioni di gestione – sottolinea Eleonora Torricelli, responsabile sales&marketing della start up – privilegia il recupero di materia e minimizza lo smaltimento dei fanghi con un significativo risparmio. Abbiamo già sperimentato con successo la nostra tecnologia, progettando e gestendo per 3 anni un impianto sperimentale a Faenza. Siamo partner di un progetto Life e nei prossimi 4 anni realizzeremo altri due impianti, in un contesto di depurazione ed in un contesto agro-industriale tra Emilia-Romagna e Lombardia. Guardiamo con interesse al Mezzogiorno ed alla sua più grande realtà industriale nell’ambito del servizio idrico integrato. Con Acquedotto Pugliese ci piacerebbe sviluppare ulteriormente la nostra tecnologia, portandola a nuovi livelli nel percorso di sostenibilità intrapreso come azienda”.