Un algoritmo per riconoscere i filati e la loro composizione per ottimizzare il riciclo. L’obiettivo è anche quello di distinguere i filati riciclati da quelli che si spacciano per tali. Sembra il futuro, ma è il presente, e sta accadendo in Italia. A lanciare la sfida è Marchi & Fildi, gruppo biellese leader mondiale nella produzione sostenibile di filati, in collaborazione con il colosso Konica Minolta: le due realtà stanno testando Hyper ReTex una macchina capace, grazie all’Intelligenza artificiale e a telecamere iperspettrali, di analizzare la reale composizione di tessuti e scoprire in tempo reale se e quanto materiale sia davvero riciclato.
Un’innovazione che potrebbe cambiare le regole del gioco in un mercato, quello del tessile, sempre più sotto pressione per greenwashing e scarsa trasparenza. L’obiettivo? Dare risposte oggettive, veloci ed economicamente sostenibili a una domanda sempre più forte di tracciabilità e controllo nella filiera.
La macchina che “legge” il riciclato
Attualmente, ogni lotto acquistato da Marchi & Fildi – parliamo di ritagli di cotone, lana e miste – viene analizzato chimicamente da laboratori esterni. Ma i limiti sono evidenti: servono giorni, il test viene effettuato su campioni da laboratorio a fronte di lotti da 2 tonnellate, e i costi sono elevati. Ecco perché l’azienda ha deciso di lavorare a fianco di Konica Minolta su un nuovo sistema basato sull’AI e telecamere iperspettrali, che promette di rivoluzionare tutto.
“L’Intelligenza artificiale che stiamo contribuendo a sviluppare – spiegano da Marchi & Fildi – ci permetterà di analizzare quantità molto maggiori di materiale, con una riduzione drastica dei tempi e dei costi, e con la possibilità di mantenere l’intero processo internamente, garantendo direttamente la qualità ai nostri clienti”.
Attualmente lo strumento riconosce cotone, polyestere, policotone, elastane, poliammide 6, poliammide 6.6, lana e viscosa, ma grazie a un lavoro di training – condotto su campioni dalle composizioni note – verrà progressivamente “istruito” anche su altre fibre. Più dati, più letture, maggiore precisione: un classico processo di apprendimento automatico, ma applicato a una delle sfide più urgenti della moda sostenibile.
Perché serve: il vero nemico è il greenwashing
La necessità di strumenti del genere è quanto mai urgente. Secondo dati della Commissione europea, oltre il 50% delle dichiarazioni ambientali delle aziende è vago, fuorviante o infondato. E solo l’1% dei tessuti prodotti a livello globale viene davvero riciclato in nuovi capi, mentre circa l’87% finisce ancora in discarica o inceneritore.
Un paradosso, se si pensa alla quantità di collezioni vendute oggi come “green” o “circolari”. Ma senza controlli oggettivi e dati certi, anche le migliori intenzioni rischiano di diventare slogan. Per questo Marchi & Fildi ha deciso di investire su una tecnologia che dia risposte chiare.
Numeri concreti, risultati attesi
I primi obiettivi del progetto sono chiari: +20% dei volumi di materia prima controllata, -70% sui tempi di analisi, -80% sui costi esterni. Non solo: una volta operativa, la nuova macchina consentirà a Marchi & Fildi di esternalizzare solo una piccola parte dei test, concentrando il controllo internamente e garantendo ai clienti composizioni affidabili e trasparenti.
Ma il valore va oltre il dato economico. È la credibilità di un’intera filiera che si gioca anche su questo: poter certificare in autonomia, con rapidità e su larga scala, la veridicità delle etichette “riciclato”, punto di forza distintivo di Marchi & Fildi da sempre, quando ancora non si parlava di sostenibilità.
Verso un tessile più trasparente
Il progetto nasce proprio come risposta concreta alla crescente attenzione di consumatori, brand e istituzioni verso la sostenibilità autentica. Un passo decisivo, reso possibile dalla sinergia tra una realtà manifatturiera di lungo corso come Marchi & Fildi e la tecnologia di un colosso come Konica Minolta.
“Non possiamo affidarci solo alla fiducia: servono dati, metodi rigorosi, strumenti intelligenti. Questa collaborazione è il nostro contributo per costruire una filiera tessile più trasparente e responsabile”, conclude l’azienda. Un futuro in cui l’Intelligenza artificiale non è solo sinonimo di automazione, ma anche di etica e tracciabilità. E in cui il “riciclato” sarà finalmente ciò che promette di essere.
“Konica Minolta ha la sostenibilità ambientale nella sua missione e ha deciso di investire la sua migliore tecnologia per creare valore nella filiera tessile, offrendo al contempo un contributo concreto contro il cambiamento climatico. Hyper ReTex fa parte di questo impegno, con l’obiettivo di garantire un rilevamento accurato del contenuto riciclato e sostenere una reale circolarità nel settore tessile”.