Il presidente Neri: “Prevenzione strategica per tutelare allevatori, prodotto e mercati”. Il direttore Cavicchioli: “Incrementare risorse e coinvolgere il territorio per un’azione capillare”
Firenze – “Il piano vaccinale volontario contro la Blue Tongue approvato dalla Regione Toscana è un segnale positivo. Ma da solo non basta. Serve uno sforzo in più per sostenere davvero chi lavora ogni giorno negli allevamenti toscani”.
Lo dichiara Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana, dopo la delibera della Giunta regionale che ha dato il via libera al piano di prevenzione.
“La diffusione di malattie come la Blue Tongue è sempre più frequente – spiega Neri – e colpisce duramente gli allevatori: animali malati, mercati persi, danni economici pesanti. La prevenzione è l’unico modo per difendere il lavoro e la qualità della nostra zootecnia. Per questo, bene il piano, ma chiediamo misure più forti e durature”.
Anche il direttore di Confagricoltura Toscana, Gianluca Cavicchioli, sottolinea le criticità ancora aperte: “Il contributo previsto dalla Regione è utile, ma in molti casi non basta: le vaccinazioni richiedono richiami, e ci sono spese aggiuntive per la somministrazione. Chiediamo fin da ora di aumentare i fondi previsti, per non lasciare gli allevatori da soli”.
Ma non si tratta solo di vaccini. Secondo Confagricoltura Toscana è fondamentale un lavoro di squadra con tutto il territorio. “Per ridurre la presenza degli insetti che trasmettono la malattia – continua Cavicchioli – serve il coinvolgimento dei Comuni e dei Consorzi di Bonifica, che conoscono bene il territorio e possono agire in modo efficace e rapido”.
“La zootecnia toscana – conclude Neri – è fatta di qualità, rispetto per gli animali e grande tradizione. Difenderla vuol dire proteggere un settore che dà lavoro, tiene vivi i territori e rappresenta un valore per tutta la regione. La prevenzione è la strada giusta, ma deve essere sostenuta con più forza”.