L’aeroporto di Foggia è la chiave per connettere Nord Puglia, Molise e Beneventano al futuro del business e del turismo, ma il suo modello di sviluppo va potenziato oltre il “monopolio” di un singolo vettore.

Le due settimane di sospensione dei voli che hanno bloccato le attività dell’Aeroporto “Gino Lisa” di Foggia non sono state solo un inconveniente logistico; sono state un campanello d’allarme, l’ennesima prova plastica di quanto un’infrastruttura di trasporto aereo sia strategica per il tessuto economico e sociale di un’area. Soprattutto per una regione geografica – che comprende il Nord della Puglia, il Molise e il Beneventano – che, dal punto di vista delle connessioni rapide e dirette, ha un estremo e vitale bisogno di agganciarsi al resto del Paese e al mondo.

Non è il momento di addentrarci nelle dinamiche che hanno portato la compagnia aerea Lumiwings a sospendere le operazioni per difficoltà economiche. Il punto fondamentale che emerge da questa crisi è uno solo: il futuro di un aeroporto non può e non deve dipendere in modo esclusivo da un unico vettore. Qualunque esso sia. Affidare il destino di un hub cruciale a un “monopolio” di fatto è un azzardo che espone il territorio a una vulnerabilità inaccettabile, come purtroppo abbiamo appena sperimentato.


 

Il “Gino Lisa”: un potenziale dimostrato che merita di più

 

In questi primi tre anni di riattivazione, l’Aeroporto “Gino Lisa” ha dimostrato di avere un potenziale reale e di rispondere a un’esigenza di mobilità forte e inespressa. Non si tratta di un vezzo campanilistico, ma di un volano per il business, per l’innovazione e per il turismo che ha effetti a cascata su un vasto entroterra. Un aeroporto è ossigeno che arriva, è spazio di libertà per gli imprenditori, i professionisti e i turisti, è futuro per le nuove generazioni che meritano di essere connesse senza dover affrontare lunghe trasferte su gomma o ferrovia.

Per questi motivi, è imperativo che il “Gino Lisa” venga sostenuto in modo strutturale e deciso dalle Istituzioni – a livello locale, regionale e nazionale – dalle imprese e da tutto il territorio.


 

Il passo successivo: costruire un’offerta plurale

 

Accogliamo con piena soddisfazione l’arrivo di Aeroitalia come nuova compagnia aerea al servizio del territorio. Per noi di Zeroventiquattro.it, che nasciamo e viviamo in questa realtà, l’impegno è massimo: daremo tutto il supporto possibile per la promozione e l’utilizzo dei nuovi voli, affinché le rotte siano sempre più frequentate e il successo della compagnia si traduca in successo per l’aeroporto.

Tuttavia, il vero lavoro da fare è mettere in campo un progetto di sviluppo a lungo termine per rendere l’aeroporto di Foggia strutturalmente appetibile per più compagnie aeree. Solo un’offerta diversificata e plurale può garantire la stabilità e la crescita necessarie. Bisogna agire sulle leve che interessano i vettori: incentivi, marketing territoriale mirato e, soprattutto, un progetto infrastrutturale continuo.

In questo senso, i lavori in progetto per il miglioramento dell’aerostazione sono una notizia eccellente. Bisogna accelerare e fare in modo che stop di questo genere non possano più ripetersi. L’obiettivo deve essere quello di assicurare finalmente a questo territorio lo sbocco rapido e affidabile verso l’Italia e il mondo di cui tanto necessita.

Senza ombra di dubbio, noi tifiamo “Gino Lisa”. Ed è un tifo che si traduce in una ferma richiesta al sistema economico e politico di trasformare la potenziale crisi in un definitivo salto di qualità.