Il ranking 2025 di Ener2Crowd delle città più inquinanti d’Europa e del mondo: 3 sono italiane. Ed ecco anche quali sono le città italiane più inquinate.

Caronte ha avvolto il nostro Paese in una cappa di caldo opprimente, con valori termici decisamente sopra la media stagionale. Per gli analisti di Ener2Crowd, la piattaforma ed app numero uno in Italia per gli investimenti ESG, non si tratta di un fenomeno passeggero. Queste ondate di calore estremo sono la manifestazione più evidente del cambiamento climatico, alimentato dalle emissioni climalteranti accumulate in decenni.

In Italia le città più pericolose per via del caldo estremo sono Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Perugia, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona e Viterbo. Tra loro quella che inquina di più è Torino, con 23 milioni di tonnellate di Co2 equivalenti annuali in atmosfera.

Certo è che il 90% delle grandi città mondiali sta affrontando gravi rischi dovuti al riscaldamento globale. Le perdite dovute ai danni provocati da eventi estremi collegati al cambiamento climatico sono già ingenti e le città stanno già affrontando problemi come inondazioni, surriscaldamento, carenza idrica e danni alle infrastrutture.

«A livello globale ad inquinare maggiormente sono le megalopoli cinesi e poi anche Mosca, Istanbul, Tokyo e New York» sintetizzano gli analisti di Ener2Crowd, basandosi sui dati della ricerca “Keeping Track of Greenhouse Gas Emission Reduction Progress and Targets in 167 Cities Worldwide” condotta da Ting Wei, Junliang Wu e Shaoqing Chen, ricercatori della School of Environmental Science and Engineering della Sun Yat-sen University in Cina.

Le nostre metropoli coprono solo il 2% della superficie terrestre ma producono l’85% della CO2, contribuendo largamente alla crisi climatica, mette in evidenza la proiezione 2025 di Ener2Crowd.

La città italiana più inquinante è proprio Torino che si posiziona al cinquantaduesimo posto nella graduatoria mondiale ed al settimo posto in Europa con 23 milioni di tonnellate di Co2 equivalenti annuali in atmosfera.

In cima al ranking mondiale spiccano invece Handan con 206,9 milioni di tonnellate di Co2 equivalenti, Shangai (195,5 Mt Co2 eq), Suzhou (158,1 Mt Co2 eq), Dalian (147,7 Mt Co2 eq), Pechino(141,5 Mt Co2), Tianjin (137,3 Mt Co2 eq), Mosca (128 Mt Co2 eq) e Wuhan (114,4 Mt Co2 eq).

E poi ancora Quingdao (95,5 Mt Co2 eq.), Chongqing (82,7 Mt Co2 eq.), Wuxi (79,4 Mt Co2 eq.), Urumqi (77,3 Mt Co2 eq.), Bangkok (75,8 Mt Co2 eq.), Istanbul (74,9 Mt Co2 eq.), Guangzhou (73,5 Mt Co2 eq.), Huizhou (71,7 Mt Co2 eq.), Shijiazhuang (69 Mt Co2 eq.), Zhengzhou (67,8 Mt Co2 eq.), Shenyang (64,3 Mt Co2 eq.), Shenzhen (64,2 Mt Co2 eq.), Kunming (64 Mt Co2 eq.), Hangzou (63,9 Mt Co2 eq.), Tokyo (60,5 Mt Co2 eq.), Hong Kong (58,7 Mt Co2 eq.), New York (54,2 Mt Co2 eq.).

La città più inquinante del Continente Europeo è Mosca (quinta nel ranking mondiale) con 141,5 milioni di tonnellate di Co2 equivalenti in atmosfera stimate da Ener2Crowd per il 2025, seguita al secondo posto da Istanbul (decima del ranking mondiale) con 87,4 milioni di tonnellate di Co2 e da San Pietroburgo con 53 milioni di tonnellate di Co2, che si posiziona terza.

Seguono poi a livello europeo Francoforte (46,8 Mt Co2 eq), Atene (42,6 Mt Co2 eq), Berlino (28,1 Mt Co2 eq), Torino (23 Mt Co2 eq), Amburgo (19,8 Mt Co2) Rotterdam (17,9 Mt Co2), Varsavia (15,6 Mt Co2), Lione (11,5 Mt Co2 eq.), Bologna (7,3 Mt Co2).

E poi ancora Parigi (7,1 Mt Co2), Helsinki (6,9 Mt Co2), Amsterdam (6,2 Mt Co2), Lubiana (6 Mt Co2), Oslo (4,7 Mt Co2), Lisbona (4,2 Mt Co2), Copenaghen (3,5 Mt Co2), Stoccolma (3,1 Mt Co2), Vilnius (2,8 Mt Co2) e Piacenza (1,6 Mt Co2).

«Torino, oltre ad essere la più inquinante d’Italia, è anche la seconda città più inquinata, subito dopo Milano che si classifica prima» commentano gli analisti di Ener2Crowd, che hanno anche stilato la graduatoria delle città più inquinate d’Italia: sul podio Milano, Torino e Monza. A seguire Como, Padova, Alessandria, Cremona, Vicenza, Lodi e Modena. E poi ancora Asti, Bergamo, Piacenza, Verona, Andria, Roma, Trento, Firenze, Bolzano e Genova.

«Se non tagliamo drasticamente le emissioni, caldo estremo, crisi idrica, problemi sanitari e perdita di biodiversità diventeranno la nostra quotidianità» commenta Niccolò Sovico, CEO e co-fondatore di Ener2Crowd.

«Ma è necessario mobilitare subito risorse ingenti: 600 miliardi di euro in più ogni anno per finanziare progetti energetici puliti, riducendo del 45% le emissioni entro il 2030 e puntando a zero emissioni nette entro il 2050. È l’unico modo per mantenere l’aumento delle temperature globali entro +1,5°C» aggiunge Paolo Baldinelli, Executive Chairman e co-fondatore della società.

Insomma il coinvolgimento delle grandi piazze finanziarie mondiali —da Wall Street a Piazza Affari, dal Nasdaq al mercato di Shanghai— è imprescindibile: senza questa spinta, contenere l’aumento sotto i +2°C sarà impossibile.

«Servono investitori capaci di unire rendimento e impatto ambientale: i nuovi GreenVestor. La buona notizia è che la finanza sta già iniziando a guardare con interesse a soluzioni sostenibili» sottolinea Sergio Pedolazzi, co-fondatore e COO & CCO di Ener2Crowd, una piattaforma di investimento che proprio a tal fine si è strutturata nella forma di società benefit, dotandosi anche di un comitato etico.

La transizione è già in corso: i capitali rivolti verso strumenti finanziari “climate-friendly” sono in forte crescita, sostenuti da programmi come il Green Deal europeo e il Next Generation EU. Ma in Italia, Ener2Crowd sta facendo anche di più, democratizzando l’accesso alla finanza sostenibile, permettendo anche ai piccoli risparmiatori di diventare protagonisti.

Con Ener2Crowd anche un piccolo investimento di soli 100 euro può generare un impatto concreto: ogni euro investito equivale a 0,52 chili di CO2 in meno in atmosfera e garantisce rendimenti che spesso superano il 10% lordo annuo, con rischi prossimi allo zero.

«Il cambiamento parte dalle scelte quotidiane» conclude Sovico. «Il caldo estremo di questi giorni è solo un avvertimento. Possiamo ancora invertire la rotta, ma dobbiamo agire adesso, perché la finanza alternativa può fare la differenza».

Ener2Crowd, la più grande comunità italiana di investitori etici, ha già coinvolto migliaia di persone contribuendo a evitare emissioni significative di CO2. La sua missione è chiara: promuovere una rivoluzione verde che parte dal basso, con investimenti accessibili anche a cittadini comuni, per sostenere progetti 100% green.