“Check Point accoglie con favore l’investimento della Commissione Europea nel rafforzamento della cybersecurity in tutta l’UE, in particolare il supporto mirato alle piccole imprese e ai fornitori di servizi sanitari. Questi settori sono spesso poco protetti e colpiti in modo sproporzionato dalle minacce informatiche. Si tratta di settori critici, ma che in genere non dispongono delle risorse o delle infrastrutture necessarie per organizzare difese efficaci. Per questo motivo un finanziamento dedicato è un primo passo significativo.
L’estensione e la complessità del panorama delle minacce nei 27 Stati membri rendono evidente che, sebbene i 145 milioni di euro rappresentino un investimento significativo, tale somma rischia di rivelarsi insufficiente qualora non venga allocata in maniera strategica ed efficiente. Esiste infatti il concreto pericolo che i fondi vengano eccessivamente dispersi, compromettendone l’efficacia complessiva. Molti degli istituti sanitari si trovano ad affrontare sfide strutturali rilevanti, tra cui un elevato livello di debito tecnico e infrastrutture ormai obsolete, che richiederebbero interventi mirati e prioritari.
Siamo particolarmente incoraggiati a presentare progetti che coinvolgano l’IA generativa nella sicurezza informatica. Il suo potenziale per trasformare le operazioni di sicurezza è notevole. Strumenti come Infinity AI Copilot di Check Point mostrano come la GenAI possa automatizzare l’analisi di minacce complesse, migliorare l’applicazione delle policy e aumentare i tempi di risposta, contribuendo al contempo a colmare la persistente carenza di talenti nel settore. Ma la creazione di strumenti di IA sicuri, efficaci e pronti per le imprese richiede investimenti e competenze significative. I politici dovrebbero dare priorità alla collaborazione e all’innovazione del settore.
L’Europa ha l’opportunità di essere leader nell’IA affidabile e trasparente per la sicurezza informatica. Per farlo, deve concentrarsi sull’accelerazione di soluzioni collaudate, sulla promozione di partnership intersettoriali e sullo sviluppo della prossima generazione di talenti informatici. Senza di questo, si rischia di rimanere indietro sia in termini di capacità che di resilienza”.