catania StartupCATANIA – Un vulcano di idee: non c’è metafora migliore per descrivere il legame tra la città dell’Etna e il mondo delle start up. Catania è un’officina attiva e dinamica di nuove imprese ad alto potenziale innovativo e tecnologico. A dimostrarlo sono, da un lato, i numeri – 84 le società della provincia iscritte attualmente nell’apposita sezione del registro delle imprese, con trend in crescita; circa 200 le application che ogni anno vengono presentate all’acceleratore cittadino di Tim#WCup; molte altre quelle inserite nei diversi incubatori – dall’altro lato, il successo raggiunto dalle idee messe a punto dai giovani del territorio e dagli studenti dell’università catanese. In buona parte i protagonisti di questo fenomeno sono ingegneri, per questo l’Ordine professionale – ha affermato il suo presidente Santi Maria Cascone – è al lavoro per «creare un network che possa mettere a sistema le startup promosse dai professioni etnei, anche sviluppando un’applicazione per smartphone».

Dalle parole ai fatti, la realizzazione di questa rete d’imprese e competenze ha mosso il primo passo con il seminario di ieri alla Cittadella Universitaria, dove si sono riuniti oltre 400 partecipanti tra studenti, startupper avviati e potenziali, ingegneri giovani ed esperienti, professionisti di altre categorie, investitori. In sinergia con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (Dicar), l’Ordine, affiancato dalla sua Fondazione e dalla Commissione Giovani, «ha voluto progettare un confronto per trasformare le idee in una concreta possibilità di lavoro» ha continuato Cascone, annunciando che «nel prossimo bilancio saranno individuate e utilizzate alcune risorse, seppur di modesta entità, per sostenere e premiare gli ingegneri che daranno vita a creative e innovative iniziative imprenditoriali».

«Come affrontare l’attuale mercato del lavoro, in continua evoluzione, se non con l’innovazione? – ha aggiunto il presidente della Fondazione Ingegneri Mauro Scaccianoce – la crisi dell’edilizia ha portato la nostra categoria a reiventare la professione e il suo futuro». Gli ingegneri quindi intesi non più e soltanto come costruttori e informatici ma soprattutto come “innovatori del mondo”: «L’Università di Catania già da tempo prepara i giovani ad affrontare queste nuove prospettive – ha detto il direttore del Dicar Enrico Foti – per questo stiamo cercando di fornire strumenti metodologici moderni che siano all’altezza dei loro sogni».

 

Che siano nate per mercati settoriali – è il caso di Archicart, Headilizia, Aucta Cognitio, NC Ingegneria, Site Assistant e PortableLab – o destinate a un pubblico più eterogeneo – come Beentouch e BycareLab – le startup catanesi legate al mondo dell’ingegneria, presentate al seminario, sono un esempio del fermento e del sistema positivo che sempre più interessa il capoluogo etneo, innescando anche circoli virtuosi.

All’incontro – coordinato dai consiglieri di Ordine e Fondazione, Giuliana Saitta e Irene D’Antone – sono intervenuti come relatori: Dario Maccarrone (responsabile Tim#wcup Accelerator Ct @TelecomItalia), Luca Naso (data scientist e start up mentor), Giuseppe Sirchia (Ceo e UX designer di Meedori), il commercialista Rosario Emmi, il ricercatore in Economia politica Salvatore Spagano, il co-founder di Vulcanìc Mirko Viola.

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