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Costanza ci racconta la sua esperienza di volontariato in Brasile con AIESEC.

Costanza è una studentessa di Medicina a Milano, originaria di Napoli, che ha deciso di prendere parte ad un progetto di volontariato in Brasile per aiutare i bambini di una ONG di Vitoria. Oggi le abbiamo chiesto di raccontarci la sua storia.

Ciao Costanza, come mai hai deciso di partire?

“ Ciao a tutti! Il motivo per cui ho deciso di partire è perchè volevo fare qualcosa di utile per qualcun altro che non fosse me stessa. Mi piaceva l’idea di poter lavorare a stretto contatto con dei bambini, quindi ho unito questo al fatto di voler sfruttare il mio tempo libero per qualcosa di buono, invece di fare la solita vacanza con le amiche. Posso dire ora che è stata decisamente la scelta giusta, nonchè un’esperienza unica.”

 

In cosa consisteva il progetto a cui hai preso parte?

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“Lavoravo in una NGO a Vitoria, in Brasile, con bambini dai 2 ai 5 anni a cui insegnavo l’inglese. Ovviamente, essendo bambini piccoli, abbiamo cercato di far imparare loro le cose basilari come i colori, i pasti e i giorni. Con me c’era anche un’altra ragazza di Napoli e una della Germania, insieme tenevamo ogni giorno 2 lezioni in due diverse classi per un’ora ciascuna.”

 

Appena arrivata hai trovato difficile adattarti?

“C’è stato sicuramente uno shock culturale, tutto era molto diverso da come siamo abituati qui in Italia. Il primo giorno è stato sconvolgente! Era domenica e tutti i negozi erano chiusi quindi non potevo acquistare nulla di quello che mi serviva, in più per il lungo viaggio in aereo ero stanchissima e avevo sempre sonno. Dopo un po’ però sono riuscita ad adattarmi, grazie anche alla famiglia molto ospitale presso cui alloggiavo.”

 

Cosa hai imparato grazie a questo progetto?

“Ho imparato sicuramente a relazionarmi con persone diverse da me, che vengono da diverse parti del mondo. Quest’esperienza mi ha fatto aprire gli occhi su tante cose, mi ha fatto capire che ci sono realtà completamente diverse dalla nostra, che la povertà esiste davvero e cosa significa conviverci per dei bambini. Ho capito quanto noi siamo fortunati ad avere tutte le nostre comodità e che non ne siamo così consapevoli e diamo troppe cose per scontate, come se ci fossero dovute. So che sembra scontato da dire ma questi concetti sono molto semplici da scordare proprio perchè sembrano così lontani da noi”

 

Se dovessi scegliere una cosa che ti porterai dietro di questa esperienza quale sarebbe?

“I bambini assolutamente! Loro sono stati la scoperta più grande. Mi strappavano sempre un sorriso ed erano dolcissimi. Non avevano nulla, ma riuscivano a divertirsi con quel poco che riuscivano ad avere ed erano lo stesso felici.”

 

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Cosa ti senti di dire alle persone che stanno pensando di fare un’esperienza simile?

“Prima di tutto consiglio di informarsi bene su tutto ciò che vi servirà una volta arrivati nel Paese dove svolgerete il progetto, magari anche parlare con chi ci è già stato potrebbe aiutare tanto.  Un’altra cosa che consiglio, visto che l’ho vissuta in prima persona, è di non farsi abbattere dallo shock dei primi giorni, è normale, poi vi abituerete e non vorrete più andare via. In generale, comunque, è stata una delle esperienze più belle della mia vita, è stato un qualcosa che mi è servito  molto a livello personale e che mi ha fatta tornare a casa più matura e consapevole della persona che voglio essere in futuro. Quindi, lasciate a casa i dubbi e partite!”

Se anche tu vuoi scoprire nuove culture, fare nuove esperienze e vivere una storia simile a quella di Costanza, iscriviti al sito bit.ly/Volontariatointernazionale (non vincolante). Verrai contattato da un nostro responsabile che ti aiuterà nella scelta del progetto più adatto a te.