Tre riconoscimenti su tre progetti presentati. Dietro al successo di Genova c’è un intenso lavoro di preparazione delle proposte – durato oltre due anni – e soprattutto una stretta collaborazione tra pubblico e privato fin dall’inizio, grazie alla costituzione dell’associazione Genova Smart City, che riunisce Comune, aziende, Università ed enti di ricerca.

Ce lo racconta Paola Girdinio, coordinatrice del Comitato tecnico scientifico Genova Smart City, che abbiamo incontrato a margine del convegno Internet of Things, organizzato dall’omonimo Osservatorio al Politecnico di Milano lo scorso 7 marzo.

“Lo scopo di Smart City è quello di migliorare la qualità della vita, spiega Girdinio, e un tema fondamentale deve essere l’attenzione per il risvolto sociale, con progetti nei quali la tecnologia non è fine a sé stessa, ma al servizio dei cittadini. Per questo una delle proposte di Genova riguarda il miglioramento dell’efficienza energetica di un edificio situato in una zona problematica della città, senza trascurare il tessuto urbano circostante.

L’altro aspetto determinante è la creazione di opportunità di lavoro, con le grandi imprese – decisive per gli elementi infrastrutturali – che trascinano le piccole e medie. In questo Genova è favorita dalla presenza del Distretto scientifico e tecnologico, che vede piccole e medie imprese già riunite e ha permesso che partecipassero tutte all’associazione e quindi al progetto Smart City”.

L’esperienza di Genova va ora messa al servizio delle altre città italiane. Nessuno corre per sé: è questo l’imperativo della stagione Smart City, ribadito in ogni occasione e sottolineato anche dal ministro Profumo.

Se ne parla a SMAU Giovedì 22 alle 15,30

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