SCE2015aBologna – Ha chiuso i battenti, la scorsa settimana, dopo una tre giorni partecipatissima, la quarta edizione di Smart City Exhibition che – quest’anno più che mai – ha portato in primo piano le contraddizioni che il nostro Paese sta vivendo sul tema delle città: da una parte una sensazione diffusa di sfiducia, che deriva dall’assenza di una governance chiara in materia di politiche urbane e dalla mancanza di certezze sulle risorse economiche, ma dall’altra una fortissima spinta all’innovazione e la voglia di partecipazione che coinvolge gli amministratori e i cittadini più attivi e le città.

A SCE2015 si è incontrata una nuova generazione di amministratori (50 assessori all’innovazione di altrettante città, di cui dieci città metropolitane, solo nella prima giornata) in molti casi giovanissimi ‘nativi digitali’ che hanno competenze e idee per fare bene, ma reclamano attenzione da parte del Governo centrale, coerenza delle politiche e costanza delle risorse. Insieme, vogliono provare a tradurre una diffusa sfiducia in propositività, innescando processi inclusivi e partecipativi, che consentano a tutti i livelli – vertici politici e dirigenti amministrativi – di fare co-progettazione, rendere duplicabili e scalabili le buone pratiche, accelerando la messa a sistema delle soluzioni virtuose e favorendo il confronto e il dialogo.

Per questo FPAda sempre attenta alle tematiche della pubblica amministrazione e ai temi dell’innovazione nei centri urbani – lancia da Bologna i ‘cantieri dell’innovazione’: tavoli di incontro tra le amministrazioni più smart, le aziende più innovative e il sapere delle accademie, soprattutto quelle che lavorano su temi di frontiera.

Il rapporto ICityRate, che da quattro edizioni fotografa la situazione delle città sulla base dei dati oggettivi, rappresenta il punto di partenza ideale per georefenziare le politiche e guidare gli amministratori nella loro ‘agenda dell’innovazione’.

 

“L’obiettivo – spiega il Presidente Carlo Mochi Sismondi – è provare a rimettere in moto gli ingranaggi, cavalcando l’entusiasmo e la voglia di fare di una nuova generazione di amministratori che hanno desiderio e competenze per fare bene. Il nostro è un ruolo di advocacy verso il Governo centrale e di sostegno delle amministrazioni locali, attraverso la diffusione della conoscenza: vogliamo innescare un processo virtuoso, fatto di condivisione e di dialogo. L’obiettivo è lavorare a momenti di incontro che divulghino progettualità, competenze e relazioni. Il ‘cantiere Italia’ ha le risorse, umane ed economiche: lavoriamo affinché le buone pratiche non restino confinate nelle singole città ma possano essere messe a sistema e contribuire a rendere veramente intelligenti le nostre città. La smart city non è uno slogan abusato, ma un paradigma quanto mai attuale, che ha bisogno di concretezza. Abbiamo davanti una grande opportunità di crescita, che deve essere governata, creando condizioni abilitanti”.

Di admin