ueembargorussiaIl Coreper (Comitato dei rappresentanti permanenti dell’Unione Europea a Bruxelles) ha stabilito di estendere le sanzioni economiche contro la Russia per altri sei mesi, fino alla fine di gennaio 2017. La decisione arriva pochi giorni dopo che il Premier Renzi, partecipando al Forum internazionale di San Pietroburgo e rivolgendosi direttamente al presidente russo Vladimir Putin, aveva dichiarato: “La posizione italiana è molto semplice: le sanzioni non si rinnovano in maniera automatica ma, o c’è un giudizio su quello che sta accadendo, o diventano ordinaria amministrazione”.

“Come dimostrato dai dati diffusi nel marzo scorso dal presidente di ‘Conoscere Eurasia’, Antonio Fallico, durante il seminario bilaterale italo-russo – commenta il deputato pugliese Emanuele Scagliusi, componente M5S della Commissione Affari Esteri a Montecitorio – per colpa delle sanzioni internazionali e del conseguente azzeramento delle esportazioni dell’agroalimentare, l’export pugliese verso la Russia ha chiuso il 2015 con un decremento del 30,3% rispetto al 2014, contro una perdita media italiana del 25,2%. Voler continuare con queste sanzioni significa non avere alcun rispetto per gli esportatori pugliesi ed italiani che, com’è ormai palese, stanno subendo il danno maggiore da questa politica suicida”.

L’estensione delle sanzioni, che scadono il 31 luglio, deve però ancora essere approvata dal Consiglio dell’Unione Europea e la Francia ha già chiesto un voto parlamentare prima del rinnovo. “Anche il Parlamento italiano deve essere interpellato – conclude il deputato 5 Stelle Scagliusi – con una votazione in merito prima del 31 luglio. Se il Governo non lo permetterà, le parole di Renzi al Forum di San Pietroburgo saranno ricordate come la sua ennesima menzogna politica ad ulteriore danno del comparto agroalimentare italiano e pugliese”.