Mamma mia quanta competenza c’è nel terzo settore!

fundraising3Secondo me, questo è quello che avrebbe esclamato un “profano del non profit” se ci avesse visto all’incontro romano di EU consult Italia “La conoscenza è esperienza”. E si, perché c’è tanta gente che ancora pensa che il mondo del non profit sia volontariato-senza-esperienza e passione-passa-tempo. E invece no! Il famigerato terzo settore italiano, che non a caso è un settore economico, pullula di gente competente e con specializzazioni altamente innovative; almeno questo è quello che ho visto il 25 febbraio a Roma, in Via degli uffici del Vicario 30. Rispetto alla tipologia delle relazioni che ci sono state (marketing digitale, strategie, comunicazione, finanza, per dirne alcune) io che mi occupo di fundraising mi sono sentita quella “classica”!

Sul foglio bianco in cartella ho segnato un elenco di parole, quelle parole che ho ritenute importanti e sulle quali mi sarebbe piaciuto continuare a riflettere. Proviamo.

La prima parola è una parola chiave per le organizzazioni non profit, in particolar modo per il fundraising: CREDIBILITA’. Significa non solo avere una mission credibile e fattibile ma anche operare in maniera credibile. Tra le due cose c’è differenza. La prima è in qualche modo più semplice da realizzare: ad esempio, la mission di chi aiuta malati oncologici appare immediatamente più credibile della mission degli amici del bambù (giuro, esiste). La seconda non è invece tanto scontata poiché prevede che la tua organizzazione abbia una struttura altamente efficiente. Efficiente non significa grande, efficiente significa capace di funzionare bene, capace di realizzare progetti (grandi o piccoli che siano) ottimizzando le risorse e dimostrandone l’utilità (per cui scopri quanto è importante il bambù).

La seconda parola è COERENZA. Qui il discorso un po’ si complica perché la coerenza di una non profit non è sempre semplice da perseguire. Ieri si portava l’esempio di chi magari ordina gadget da regalare a Natale o per il merchandising e forse non sa che l’azienda che li commercializza sfrutta il lavoro minorile. Oppure pensiamo ad organizzazioni che si occupano di promuovere il territorio e di incrementarne lo sviluppo economico e poi fanno stampare le brochure da tutt’altra parte perché costa meno. La coerenza è fondamentale se vuoi che le persone ti credano (e torniamo al punto1!).

Terza parola: INNOVAZIONE. Questa parola qui, forse, non te la aspetti, almeno non te la aspetti al terzo posto. Non stavamo mica parlando di start up e di data cloud! Eppure anche il non profit per emergere ha bisogno di innovazione ed ha bisogno soprattutto di stare al passo con i tempi. Il minimo che si possa fare è essere su Google ed essere su Facebook (pagina non contatto!). Oggi la tua comunità di riferimento è diventata community, che non è un modo per dirlo in inglese ma è un modo per indicare la comunità on line. La community ha una bella caratteristica che è quella di riuscire a moltiplicarsi più facilmente ma, ovviamente come tutto quello che passa dal web, è anche più labile perché più veloce.

Una bella parola per il non profit è SINERGIA. L’etimologia greca ce ne fa capire subito l’importanza: “con” “operare” operare insieme. Il segreto del non profit (soprattutto per le organizzazioni più piccole) è operare insieme. Pensiamo ad esempio a quanti bandi escono dedicati alle organizzazioni non profit che prevedono come conditio sine qua non l’esistenza di una rete. La necessità di creare sinergia vale a tutti i livelli. Questo è in fondo anche il senso dell’incontro di EU consult Italia: sinergie tra professionisti.

RESPONSABILITA’ è la quinta parola del mio elenco e direi che si collega bene alle prime due. Responsabilità ha soprattutto a che fare con le singole persone; se scegli di sposare una mission, scegli in qualche modo di cambiare il mondo, che tu sia un clown in un reparto di pediatria oncologica o che tu studi il bambù per l’uso in edilizia, e dunque devi farlo responsabilmente.

L’ultima è POSIZIONAMENTO e torniamo all’innovazione innanzi tutto ma anche ad altro. Come ti posizioni tu nel fundraising, quanto raccogli, quante persone hai nel tuo database, quante ti seguono? Anche questo è posizionamento, secondo me.

Ad onor di cronaca tra le parole dell’incontro “La conoscenza è esperienza” è stato posto l’accento anche su AUTOREVOLEZZA ma a me questa parola non piace accostata al non profit, non cerco organizzazioni che hanno autorità (ce ne sono molte in giro tanto autorevoli quanto fasulle) cerco organizzazioni che hanno credibilità, coerenza, responsabilità, volontà.

Dalla giornata con EU consult Italia non mi sono portata solo parole sciolte ma anche una frase: “il non profit è come un albero, se non crescono le radici, non cresce la chioma” (Paola Palmerini, Confassociazione Terzo settore).

Valeria Romanelli
R&Rconsulting

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