volontariatoÈ sempre dagli Stati Uniti d’America che ci arrivano le migliori lezioni di fundraising. Stamattina leggo “Copernicus was wrong. The earth revolves around your donors”. Sembra uno slogan come tanti, magari un po’ provocatorio, ma proviamo a ragionarci un po’ su.

La prima domanda da porsi è: perché nascono le associazioni? Da quale bisogno prendono le mosse le ONLUS, le ONG, ecc.? La risposta sembra ovvia. Esse nascono da un bisogno. Rispondono, generalmente, al bisogno di reagire o provare a risolvere un problema. Questo è vero in grande (e penso alle organizzazioni che si occupano di cooperazione internazionale o di assistenza nei Paesi in via di sviluppo; penso alle organizzazioni in campo sanitario che combattono contro le grandi malattie del nostro tempo) ma è vero anche nel piccolo (sento che nella mia comunità c’è poca attenzione alla valorizzazione ed alla promozione del territorio? Nascono le ProLoco; nella scuola di mio figlio i tagli economici tagliano anche e troppo sulla formazione? Nasce l’associazione dei genitori; amo gli animali e non sopporto il randagismo? Nascono  gli “amici del miao o del bau”). E dunque il motore che fa nascere le organizzazioni non profit, la leva che spinge le persone ad associarsi intorno ad una causa è il desiderio di impegnarsi su quel dato argomento, di dire la propria opinione e provare a sovvertire l’ordine delle cose. Quindi provare a cambiare il mondo! Ma cambiare il mondo significa farlo girare in maniera differente, stavolta non in senso strettamente copernicano ma di volta in volta in quel pezzetto di quotidianeità, di società, di vita che, secondo me, non va bene.

“Datemi una leva e solleverò il mondo” disse Archimede in quello che all’epoca dovette sembrare un momento di eccessiva presunzione! Eppure è così, con la giusta leva si possono sollevare anche grandi macigni.  E se c’è un problema che impedisce  al nostro mondo di girare nel verso giusto, come un macino che blocca un ingranaggio, ho assolutamente bisogno di una leva per spostarlo. La leva sono i miei donors. Ma attenzione! Attenzione a non commettere il classico errore tutto italiano che ci fa pensare che i donatori siano quelli che mi danno i soldi. I donors sono tutti coloro che, insieme a me, credono a tal punto nella buona causa che sto perseguendo, da scegliere di donarmi qualcosa che mi aiuti a perseguirla. I miei donors sono volontari che mi donano tempo, i miei donors sono istituzioni che mi donano strutture, i miei donors sono aziende che mi mettono a disposizione materiali, i miei donors sono coloro che mi sostengono anche economicamente.

The earth revolves around your donors significa sicuramente tutto questo, ma anche di più di questo. Significa che al centro del nostro universo associativo non ci sono più “io presidente” o “io che la mia causa è la migliore” o “io che solo io so come si deve fare questa cosa”; al centro del mio universo ci sono i donatori e la mia vita associativa ruota tutta intorno a loro, perché senza di loro non avrebbe senso di esistere, proprio come la Terra senza il Sole. Con questa consapevolezza vien da sé tutto quello che, da consulenti di fundraising, insegniamo alla voce fidelizzazione e cioè a prendersi cura dei propri donors, imparando a conoscerli, a coinvolgerli, a tenerli a nostro fianco nel tempo. Devo ammettere che a me la parola fidelizzazione non piace molto. Essa significa “rendere fedele qualcuno rispetto a”. Io preferisco semplicemente ASSOCIAZIONE che viene da “ad socium” ossia “verso un compagno” ed implica solo che io vada verso qualcuno affinché si possa diventare un “insieme”, l’insieme dei donors!

Valeria Romanelli – R&R consulting

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