E’ in corso oggi, presso l’aula magna della Facoltà di Economia, dell’Università di Foggia un interessante convegno organizzato dal Dipartimento Relazioni Internazionali dello stesso ateneo cittadino dal tema: Università Protagonista di Sviluppo del Territorio Attraverso l’Internazionalizzazione.
Il rettore Giuliano Volpe, nel suo saluto introduttivo, ha detto che l’Università di Foggia deve essere finestra sul mondo  e allo stesso tempo parte di equipe di lavoro internazionali volte a favorire lo sviluppo e la ricerca. L’Università deve essere in grado, ha proseguito il rettore, di aiutare le imprese nell’internazionalizzazione. Proprio per questo l’Università di Foggia è parte attiva di Capitanata 2020 partecipando alla progettazione e alla stesura degli assi di sviluppo del territorio dei prossimi anni.
“C’è ancora molto da lavorare – ha chiuso poi Volpe – per consentire a questa Università di essere percepita come patrimonio del territorio”.
La dottoressa Saraò,responsabile del Dipartimento Relazioni Internazionali dell’Università, intervenuta dopo il rettore, ha detto che l’Università ha come primo obiettivo immediato acquisire e definire un forte e ampio partenariato locale per poter partecipare a bandi e progetti europei e internazionali.
Ad oggi l’Università di Foggia conta già 170 partnership con Università Europee, del Mediterraneo e dell’Este Europa. Ha 300 aziende internazionali come partner presso le quali invia studenti e laureandi a fare degli stage. Tra queste anche aziende ed istituzioni di prestigio come il Louvre, la Nestlè, Armani. Bisogna però ancora lavorare molto affinché l’Ateneo abbia una sua centralità e che anche tutti gli operatori stessi dell’Ateneo siano più convinti del fatto che, una dimensione internazionale, aiuto l’Università a crescere. L’internazionalizzazione infatti aiuta a creare e a ricercare nuove professionalità in grado di favorire la crescita e lo sviluppo del territorio.
“Per fare ciò però bisogna fare rete – ha dichiarato la Saraò con una leggera nota polemica – e, purtroppo, anche oggi la Città di Foggia brilla per la sua assenza”.

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