Quali sono le opportunità che offre il settore dei biogas e delle biomasse al territorio pugliese e meridionale, quali gli incentivi disponibili oggi per le agroenergie, come valorizzare i sottoprodotti dell’agricoltura, dalle sanse alla paglia, passando dal siero: questi alcuni dei temi al centro del convegno dal titolo “Biogas e biomasse. La seconda generazione nello sviluppo delle rinnovabili”, che si terrà a partire dalle ore 9,30, sabato 15 settembre nella Sala Alloro padiglione 10 della Fiera del Levante. Durante l’incontro, organizzato da B.T.S. Italia, azienda specializzata nella progettazione, costruzione e assistenza per impianti di biogas e da EnergEtica e Impreservice srl, partner di B.T.S. per Puglia e Basilicata, saranno presentate le tecnologie e il funzionamento degli impianti, le caratteristiche necessarie a un’azienda agricola per poter produrre agroenergie e casi reali di impianti già funzionanti nel Mezzogiorno.

 

La Puglia, secondo lo studio di EnergEtica e di Althesys “Osservatorio Agroenergia: i sottoprodotti”, è una delle regioni a più alta potenzialità in Italia, dai sottoprodotti dell’intera regione infatti  si potrebbero ricavare oltre 10 Mtep annui di energia aggiuntiva, pari al 49% circa della produzione di energia primaria da fonti rinnovabili e al 5% dei consumi primari. L’energia prodotta da biogas infatti, migliorando la sostenibilità ambientale degli allevamenti e riducendo i problemi legati alle emissioni in atmosfera e agli odori, rappresenta un’occasione concreta per far ripartire il settore agricolo in crisi da anni. Con investimenti importanti le regioni del sud Italia, grazie alla grande disponibilità di biomasse di scarto non utilizzate, sottoprodotti agricoli, (come la sansa di olivo, le vinacce esauste, gli scarti di lavorazione delle industrie agroalimentari), potrebbero fornire un contributo importante al settore energetico e al rilancio dell’economia nazionale.

 

Gli impianti di biogas infatti, trasformano il biometano prodotto dalla fermentazione batterica di residui organici provenienti da biomasse vegetali, scarti dell’industria agroalimentare, fluenti zootecnici, rifiuti organici e forsu (frazione organica dei rifiuti urbana ovvero l’umido della raccolta differenziata raccolto dalle pubbliche amministrazioni), che altrimenti finirebbero in discarica, in energia termica ed elettrica.

L’ingresso è gratuito ma è gradita l’iscrizione sul sito www.agroenergia.eu.

«L’energia da biogas – ha aggiunto Filippo Picerno, amministratore delegato di Impreservice, – nuovo potenziale segmento di mercato su cui investire nelle regioni del Sud, rappresenta un’opportunità molto vantaggiosa per il settore agricolo».

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