Tra pochi giorni la coupè di Arese derivata dall’Alfa  159, nata dalla matita di Giorgetto Giugiaro andrà fuori produzione. L’abbiamo ammirata in veste di concept al Salone di Ginevra del 2002, ed è diventata realtà nel 2005. E’ stata realizzata anche una versione Spider firmata da Pininfarina che è entrata in produzione nel 2006, ed anche per lei è stato decretato il pensionamento anticipato. La vettura veniva assemblata nello stabilimento Pininfarina di Grugliasco (To) ed era l’ultima vettura che è stata realizzata con le sinergie del matrimonio mai consumato tra Fiat e GM.
La Brera era equipaggiata con motorizzazioni benzina 2.2 e 3.2 JTS di derivazione GM ma con la testata completamente rivista dai tecnici di Fiat Powertrain Technologies (FPT), oltre al robusto 2.4 diesel Multijet che erogava 200cv, propulsore 100% Made in Italy!L’adozione del 2.0 jtdM 170cv e del 1750 TBI da 200cv nel 2009 (gli ultimi due gioielli di FPT) che dovevano dare ossigeno alle vendite, non hanno nella sostanza aumentato le vendite globali della Brera e della Spider.

Il management Alfa Romeo aveva scommesso molto su questa vettura, ma per la mancanza di numeri di vendita soddisfacenti il Lingotto ne ha decretato quindi la fine produttiva dopo solo cinque anni di vita. La BRERA impeccabile dal punto di vista sia tecnico che stilistico e con tenuta di strada al top ,come da migliore tradizione Alfa, ha sofferto dell’eccessivo peso della struttura telaistica che le ha comportato un aumento dei consumi ed un peggioramento delle prestazioni. Un errore fatale che ha dirottato i potenziali clienti su altre coupè di altre marche premium che riuscivano ad essere più veloci e più parsimoniose rispetto alla Brera. Per fare prodotti vincenti non occorre avere il massimo punteggio ai crash test,  ed avere una linea perfetta, ma impone una maggiore ricerca per essere al di sopra dei concorrenti; questo errore sarà ampiamente colmato con la nuova gamma Alfa Romeo che sarà presentata dal 2012 con l’erede dell’Alfa 159, partendo da un peso di struttura telaistica allineato con le concorrenti, deriverà dal pianale allungato utilizzato dalla Giulietta (piattaforma C-Evo) che sarà la  futura base per molti modelli del Gruppo Fiat Chrysler.

Con la presentazione del Product Plan 2010-2014 del Gruppo Fiat il 21 aprile scorso, è stato possibile notare come non sia in programma alcuna erede al posto della Brera, mentre per la Spider è prevista una erede nel 2013 realizzata in sinergia con la controllata Chrysler, che comporterà il ritorno ufficiale dell’Alfa Romeo alla trazione posteriore. Il brand Alfa Romeo ha assoluta necessità di rilanciarsi e dopo il successo commerciale della Mito e l’elevato numero di ordini nella prima fase per la nuova Giulietta, sembrerebbe che gli errori del passato siano solo un lontano ricordo. Per il raggiungimento dei sei milioni di vetture nel 2014 prospettato dall’AD Fiat Chrysler  Sergio Marchionne, il brand milanese dovrà passare dalle attuali 110mila unità annue alle 500mila del 2014; utopia pura oppure una nuova sfida che vedrà maggiormente integrate ricerca e sviluppo per poter finalmente competere con gli altri player del settore automotive?

di Michele Antonucci

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