\"\"C’è aria di Partito Democratico anche nell’irrequieto mondo finanziario del risiko bancario. Sembrava che il banco dovesse essere monopolizzato dagli equilibri in gioco tra Generali e Mediobanca, e dalle ripercussioni sul contenimento di poteri accentrati da Cesare Geronzi. Invece, improvvisamente, un tuono squarcia la tranquillità dei salotti ovattati della finanza: il Monte dei Paschi di Siena acquista Banca Antonveneta.
 
Non è una fusione a freddo, come quella che sembra dar vita al partito nuovo tra Ds e Margherita, ma l’accasarsi del controverso Istituto padovano, a matrice cattolica, nella cassaforte laica senese, della blasonata Rocca Salimbeni, ha tutta l’aria di una rivoluzione riformista, probabilmente favorita dalle decisioni più liberal provenienti da via Nazionale.
 
L’asse virtuale, che in molti avevano individuato, tra il Governatore di Bankitalia, Mario Draghi, e il neo segretario del Partito Democratico, Walter Veltroni, trova rinnovati riscontri e rinvigoriti argomenti. Intanto, in un colpo solo, mentre tutti lo davano in solitario ritiro tra torri e colline, il Monte dei Paschi di Siena passa da 2.200 a 3.200 sportelli, con una razionalizzazione dell’indice di penetrazione proprio nelle aree più sconosciute.
 
L’improvviso abbandono del “campo”, da parte del Banco Santander di Emilio Botin, farebbe pensare al venir meno di una funzione strategica nella partita più grande, che vede coinvolti piazzetta Cuccia, il Leone alato di Trieste, i Moschettieri della finanza francese e i progetti imperiali di Cesare Geronzi. Qualche settimana fa la casacca nera di Draghi aveva fatto sentire il suo fischietto e le possibilità di vedere anche qualche cartellino giallo, se non rosso, sono di colpo aumentate.
 
Con la mossa a sorpresa dell’Antonveneta l’assetto bipolare della finanza italiana, almeno per il momento, si consolida sulla tenuta di un tavolo a tre gambe. Gli scenari all’orizzonte si moltiplicano e non è detto che, osservando con più attenzione, non si possa scorgere anche la sagoma di un altro giocatore, pronto a rientrare sul terreno di gioco: Unipol.
 
di Antonio V. Gelormini

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