In Europa l’Italia non è l’unico Paese con disparità territoriali interne, ma resta il caso più eclatante di sistema economico duale: con un Nord appartenente al gruppo delle Regioni europee ad alto reddito, e un Sud appartenente al gruppo di quelle a basso reddito. Eppure, oggi il Mezzogiorno italiano appare, più che un’area arretrata, un’area sotto utilizzata. Spesso nel dibattito sulla politica economica si discute delle priorità del Mezzogiorno in termini di carenza di finanziamenti pubblici per le infrastrutture e finanziamenti privati per le imprese, ma si trascura quanto effettivamente pesi sull’economia del Mezzogiorno la vulnerabilità del contesto ambientale dove operano le imprese stesse, dalla pubblica amministrazione all’ordine pubblico, dalla giustizia agli investimenti pubblici e privati.
 
Ne hanno discusso oggi a Napoli, in occasione della tavola rotonda dal titolo Il Mezzogiorno verso un nuovo modello di sviluppo territoriale – Risorse e sfide per il successo della piccola impresa, Andrea Mondello, Presidente Unioncamere; Paolo Savona, Economista e Presidente di UniCredit Banca di Roma; Ivanhoe Lo Bello, Presidente di Confindustria Sicilia e Presidente del Banco di Sicilia; Maurizio Maddaloni, Presidente Confcommercio Campania; Massimo Goti, Capo Dipartimento per la Competitività – Ministero dello Sviluppo Economico; Paolo Buzzetti, Presidente ANCE; Roberto Nicastro, Deputy Ceo Unicredit Group; Daniele Alberani, Presidente Nazionale Fedart Fidi; Aldo Bonomi, Direttore A.A.STER; Andrea Bachrach, Presidente Provinciale Giovani Industriali Napoli. L’evento è stato introdotto dai saluti del Ministro dello Sviluppo Economico, On. Claudio Scajola, e del Ministro della Pubblica Amministrazione e dell’Innovazione, On. Renato Brunetta.
 
 
Dall’indagine svolta da UniCredit su un campione di 1440 piccole imprese meridionali (di cui 400 pugliesi) emerge che le piccole imprese del Sud non stanno ferme a guardare. Tra le diverse azioni proposte in risposta alla dinamica del fatturato (sia essa positiva, negativa o stabile), gli imprenditori pugliesi, in linea con tutto il Mezzogiorno, si mostrano più reattivi su tutte cinque le azioni considerate, spia di maggiore intraprendenza rispetto al Centro-Nord, o forse di un andamento del fatturato meno soddisfacente.
 
Azioni intraprese in relazione alla dinamica del fatturato
 
Italia
Sud
Puglia
Ingrandire l\’attività
32,8
47,6
45,6
Agire sui costi per diminuire i prezzi
59,9
67
64,4
Cambiare tipi di beni e servizi offerti/prodotti
29,4
37,8
37,5
A parità di beni e servizi offerti, migliorare la loro qualità
75
80,5
81,7
A parità di beni e servizi offerti, migliorare il loro contenuto tecnologico
57,8
66,5
65,8
Non ha ritenuto di dover intraprendere alcuna azione
18,5
19,2
19,7
Fonte: Quinto Rapporto UniCredit sulle Piccole Imprese
 
Una maggior intraprendenza da parte delle imprese pugliesi si vede anche nei progetti che gli imprenditori hanno per fronteggiare un eventuale inasprimento del contesto competitivo. Rispetto al Sud ed alla media nazionale, si registrano scarti maggiori per quanto riguarda l’informatizzazione dei processi aziendali e la crescita dell’impresa (+10% in entrambi i casi). Molto superiore è anche la quota di imprenditori che potrebbero ricorrere all’allargamento dei canali di vendita, ad esempio tramite franchising o commercio elettronico. Al di là delle modalità già citate, emerge chiaramente la percezione dell’azienda pugliese della necessità di specializzare la propria attività di vendita e di assicurare ai propri prodotti un continuo miglioramento della qualità.
 
 
Come ha intenzione di reagire in futuro ad un possibile aumento della concorrenza?
 
Italia
Sud
Puglia
Specializzazione nella vendita di beni/servizi specifici
58
62,9
66,7
Cambiamento dell\’organizzazione: affidamento di alcune fasi all\’esterno
32,2
36,6
35
Informatizzazione dei processi di fornitura, gestione, vendita per ridurre i costi
54,3
64,8
66,7
Cambiamento dei beni e servizi offerti
42,4
46,4
46,1
Allargamento dei canali di vendita (ricorso al franchising o al commercio elettronico)
49,1
56,8
61,9
Aumento della qualità dei beni/servizi attualmente forniti
77,7
79,9
78,3
Aumento del contenuto tecnologico dei beni/servizi attualmente forniti
58,8
64,4
63,3
Crescita (ingrandimento attività, apertura di un altro punto vendita, acquisto laboratorio, costituzione nuova unità locale)
49,6
60,6
63,1
Fonte: Quinto Rapporto UniCredit sulle Piccole Imprese
 
Per quanto riguarda gli investimenti le piccole imprese pugliesi appaiono allineati rispetto alle aziende del Sud. In termini generali, i dati mostrano una marcata predilezione per le risorse materiali piuttosto che per gli investimenti immateriali (quali ad esempio la formazione e il marketing, che registrano consensi intorno al 50% dei casi); uno scarso interesse verso nuovi mercati, specie se esteri e una interessante propensione verso le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) ed una predisposizione verso l’innovazione della propria gamma prodotti (in entrambi i casi al di sopra della media italiana).
 
Investimenti ritenuti necessari dall\’imprenditore
 
Italia
Sud
Puglia
Acquisto di immobili
40,9
52,4
50,3
Acquisto di attrezzature
67,3
72,1
69,7
Finanziamento del ciclo di vendite
41,8
53,4
53,1
Realizzazione di progetti per creare nuovi prodotti
46,1
54,9
57,8
Realizzazione di progetti per migliorare le procedure aziendali (es. acquisto di computer, programmi informatici…)
60,2
69,5
71,4
Raggiungimento di nuovi mercati nazionali
45,0
52,8
54,4
Raggiungimento di nuovi mercati esteri
26,1
31,0
33,1
Ricerca di nuovi prodotti/servizi offerti
60,6
70,2
73,9
Investimenti in comunicazione, pubblicità
47,6
55,7
58,6
Investimenti per la formazione
42,1
49,9
49,2
Fonte: Quinto Rapporto UniCredit sulle Piccole Imprese
 
 
 
Dai risultati dell’indagine UniCredit emerge la forte voglia di rilancio dei piccoli imprenditori meridionali, consapevoli dei limiti posti dal contesto ambientale ma soprattutto delle loro potenzialità inespresse. L’indagine rileva aspetti qualitativi e strategie comportamentali preziose, riconducibili a tre filoni di azione: la valorizzazione del territorio, l’innovazione e l’internazionalizzazione.
 
Valorizzazione del territorio
Lo sviluppo economico, in particolare quello delle piccole imprese, nasce e matura sul territorio inteso in senso lato: non solo spazio fisico in cui si esplica l’attività produttiva, ma anche e soprattutto spazio economico e sociale in cui gli operatori si incontrano, interagiscono e attivano percorsi di sviluppo. A questo proposito è stata chiesta agli imprenditori intervistati una valutazione qualitativa circa eventuali difficoltà incontrate nell’esercizio dell’attività di impresa. Nello specifico gli imprenditori hanno dovuto indicare la misura in cui alcuni elementi dati rappresentano un effettivo ostacolo. Le infrastrutture di trasporto ed i servizi di logistica sono in generale “abbastanza” critici. In Puglia, come in tutto il Mezzogiorno, tuttavia le difficoltà appaiono maggiori (rispetto al Centro-Nord, sono più frequenti le modalità “abbastanza” e “molto”). Leggermente differente è il discorso sulle infrastrutture sociali (rete elettrica, rete fognaria, acqua…): che costituiscono un ostacolo abbastanza rilevante al Sud, mentre nel totale Italia prevale, seppure di poco, la risposta “per niente”. Passando poi ad aspetti di tipo prettamente “infostrutturale”, spicca quanto serie siano le difficoltà che scaturiscono per lo svolgimento dell’attività d’impresa dall’eccessivo carico burocratico e fiscale e dalla lunghezza dei tempi della giustizia. Ciò vale anche per la certezza del diritto e il poco rispetto per le regole, anche se in misura meno marcata. La criminalità, infine, è elemento critico a cui la imprenditoria pugliese da particolare rilevanza, raggiungendo segnalazioni addirittura superiori a quelle del Sud.
 
 
 
Ostacoli che impedisono all\’impresa di operare sui mercati
 
 
Italia
Sud
Puglia
Carenza nelle infrastrutture di trasporto
Molto
18,4
23,6
22,5
Abbastanza
30,6
34,3
30,8
Poco
23,8
21,4
21,9
Per niente
24,8
18,5
22,5
(Non sa – non indica)
2,4
2,3
2,2
Carenza nei servizi di trasporto\\logistica
Molto
16
20,8
20,3
Abbastanza
30,8
34
32,8
Poco
24,1
22,8
21,7
Per niente
26,6
20,2
23,3
(Non sa – non indica)
2,5
2,2
1,9
Carenza nelle infrastrutture non di trasporto (rete elettrica, fognaria, acqua, gas…)
Molto
16
20,7
22,5
Abbastanza
29,8
30,4
25,6
Poco
24
24,8
23,9
Per niente
28
22,2
25,8
(Non sa – non indica)
2,3
1,9
2,2
Eccessivo carico burocratico nella gestione dell’impresa
Molto
45,8
44
46,4
Abbastanza
34,3
37,1
33,9
Poco
9,1
9
8,9
Per niente
8,6
7,9
8,6
(Non sa – non indica)
2,1
2
2,2
Eccessivo carico fiscale sull’impresa
Molto
50,3
50,1
53,1
Abbastanza
33,3
35,4
33,6
Poco
7
7,1
5,6
Per niente
7
5,2
5,6
(Non sa – non indica)
2,4
2,2
2,2
Lunghezza dei tempi della giustizia
Molto
39,2
39
40,3
Abbastanza
29,7
34,3
33,6
Poco
11,7
11,9
9,7
Per niente
16,7
12,5
13,6
(Non sa – non indica)
2,8
2,3
2,8
Poco rispetto delle regole, poca certezza del diritto
Molto
34,2
33,1
36,1
Abbastanza
37,1
41
40,3
Poco
13,5
14,2
11,9
Per niente
12,8
9,6
8,9
(Non sa – non indica)
2,4
2,2
2,8
Presenza della criminalità
Molto
20,4
21
25,8
Abbastanza
26,5
30,5
25,6
Poco
22,8
22,5
21,7
Per niente
28,1
24,1
25
(Non sa – non indica)
2,3
1,9
1,9
Fonte: Quinto Rapporto UniCredit sulle Piccole Imprese
 
Innovazione
L’innovazione nasce dove il tessuto imprenditoriale è solido non solo economicamente, ma anche socialmente, e dove le interazioni tra operatori sono in grado di generare dei percorsi virtuosi di competizione, collaborazione e sinergia.
All’interno del Rapporto vengono riportate le percentuali di risposte affermative su miglioramenti di qualità e di contenuto tecnologico incorporato nei prodotti da parte di imprese che hanno effettuato innovazioni nell’organizzazione interna (creazione di funzioni aziendali specializzate, con una più chiara suddivisione dei compiti e delle fasi produttive). Le percentuali di risposta sono estremamente rilevanti, ma in Puglia, rispetto al Sud, non sembra emergere una particolare correlazione tra aumento del contenuto tecnologico dei prodotti ed il processo di innovazione di tipo organizzativo della struttura aziendale.
 
Innovazione e riorganizzazione delle imprese
 
Miglioramento della qualità dei prodotti/servizi offerti
Miglioramento del contenuto tecnologico dei prodotti offerti
Totale casi
Nord Ovest
92,90%
77,80%
790
Nord Est
91,90%
75,80%
1.048
Centro
91,70%
77,30%
630
Sud e Isole
93,80%
81,10%
1.108
Puglia
86,90%
70,80%
360
Fonte: Quinto Rapporto UniCredit sulle Piccole Imprese
 
Internazionalizzazione
In un contesto di domanda interna stagnante, la domanda estera assume un ruolo cruciale per le opportunità di crescita delle imprese italiane. Dal Rapporto UniCredit emerge che il 6,5% degli intervistati svolge principalmente attività in ambito internazionale. Si registrano significative differenze territoriali; in particolare al Sud l’attività verso l’estero è più limitata che altrove e una maggiore apertura può portare a interessanti opportunità di crescita. Rispetto al Sud la Puglia evidenzia una maggiore presenza di imprese che operano con l’estero,ma al contempo una elevata concentrazione di imprese ad operatività extra locale.
 
Ambito territoriale di attività
 
Italia
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud
Puglia
Provinciale
44,9
42,4
46,8
43,1
46
53
Regionale
26,8
27,3
24,8
26,2
29
20,3
Nazionale
21,7
21,6
21,4
23,6
21
21,7
Internazionale
6,5
8,7
7
7,1
4
4,7
Fonte: Quinto Rapporto UniCredit sulle Piccole Imprese
 
In generale, emerge anche in questo ambito il recente avvio del processo di internazionalizzazione delle piccole imprese del Sud, che, al loro iniziale stadio di internazionalizzazione, richiedono strumenti “meno sofisticati”, utili per entrare per la prima volta nei nuovi mercati. Rispetto al Sud però la Puglia presenta un diminuito interesse verso le forme tradizionale di approccio commerciale (fiere, pubblicità, ecc…) ed un grande interesse per forme di tutela del buon esito dell’iter amministrativo della vendita.
 
Quali strumenti utilizzare per agevolare l’operatività con l’estero dell\’impresa
 
Italia
Sud
Puglia
Analisi dei Paesi; indagini di mercato, informazioni legali e tecniche
58,20%
65,70%
64,70%
Assistenza operativa nei Paesi esteri: legale; doganale; fiscale; per la partecipazione a gare; su trattative commerciali; soluzione controversie e recupero crediti; etc.
49,30%
45,70%
47,10%
Ricerca partner all’estero: informazioni ed organizzazione incontri
55,90%
60,00%
58,80%
Attività promozionali, fiere, contatti, pubblicità, etc.
63,90%
72,90%
58,80%
Assicurazione delle vendite estero
46,80%
62,90%
70,60%
Garanzie su finanziamenti bancari esteri
45,80%
55,70%
52,90%
Finanziamenti agevolati all’internazionalizzazione: contributi in conto capitale e in conto interessi
50,00%
60,00%
47,10%
Fonte: Quinto Rapporto UniCredit sulle Piccole Imprese
 
Per quanto riguarda gli ostacoli incontrati nel corso del processo di internazionalizzazione, le imprese pugliesi spiccano per la le difficoltà legate all’onerosità dell’attività estera, oltre che per la situazione politica, congiunturale e legislativa del Paese di destinazione. Inoltre, emergono difficoltà ad ottenere credito bancario all’estero, difficoltà che possono essere dovute alla mancanza di risorse e strutture idonee, di esperienza e competenze linguistiche. Per affrontare questi ostacoli, una banca con una rete internazionale può fornire un aiuto prezioso, perché in grado di offrire un servizio finanziario più mirato ed efficace.
 
Ostacoli riscontrati nel processo di internazionalizzazione dell\’attività
 
Italia
Sud
Puglia
Non ho rilevato opportunità interessanti (non c’è domanda rilevante per i beni che produco)
34,40%
35,70%
35,30%
Organizzazione interna: non ho risorse e strutture idonee; non ho esperienza, nessuno di noi conosce le Lingue straniere, etc.
32,90%
42,90%
41,20%
È oneroso: trasporto, trasferte, burocrazia, assicurazioni, tempi di consegna, differenze di cultura e di lingua
52,50%
54,30%
58,80%
Situazione politica, congiunturale e legislativa del Paese; prassi degli acquirenti e\\o fornitori stranieri; certezza e tempi di pagamento
32,70%
40,00%

Di admin