Sono più di tre milioni e mezzo e hanno tra i 18 ed i 30 anni. E’ questo l’universo dei giovani del Sud Italia e delle Isole (Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Sardegna, Sicilia).
 
Utilizzano molto la tecnologia e preferiscono Internet alla Tv che però rimane ancora il media principale fruito dai ragazzi. Sono prevalentemente ancora studenti, il 53%, e lavora il 38%, dato inferiore ai pari età delle altre aree d’Italia (il 56% del Centro Italia, il 54% del Nord Est ed il 41% del Nord Ovest). Segno, questo, di un territorio che stenta più degli altri nell’offrire opportunità lavorative ai propri “giovani talenti”. Quelli che lavorano, svolgono prevalentemente la professione di impiegato (20%) e di operaio generico (8%), mentre solo il 3% riesce a svolgere attività di Imprenditore/libero professionista.
 
E’ questa la fotografia dei giovani di Sud e Isole che è emersa nel corso del convegno che si è svolto a Roma il 2 luglio, dal titolo “Il Mondo dei giovani tra ambizioni e aspettative. Quali Opportunità per il futuro?”. Nell’ambito dell’evento si è discusso della ricerca sui giovani realizzata da UniCredit, in collaborazione con Doxa, l’Istituto per le Ricerche Statistiche e l’Analisi dell’Opinione Pubblica. Al dibattito sono intervenuti Roberto Nicastro, Deputy Ceo di UniCredit Group, Pierluigi Celli, Ad e Direttore Generale della Luiss Guido Carli di Roma, Franca Ferrari, Responsabile Settore Qualitativo della Doxa e Andrea Fantoma, Capo Dipartimento Ministero della Gioventù.
 
La difficoltà di accesso al mondo lavorativo per le giovani generazioni del Sud-Isole sono testimoniate anche da altri due dati: tra quelli che lavorano, ben il 34% è part-time e il 59% a tempo pieno. Percentuali che parlano da sole se confrontate con il dato dell’Italia, secondo il quale  il 22% lavora part-time ed il 69% a tempo pieno.
Inoltre, lavora a tempo indeterminato il 43% dei giovani del Sud-Isole, contro il 51% dei ragazzi del Nord Ovest ed il 53% di quelli residenti nel Nord Est e nel Centro Italia.
Infine, il 60% vive ancora con la famiglia di origine, percentuale più ridotta rispetto al 71% riscontrato nelle altre aree.
 
Rispetto al rapporto con la banca, solo il 34% dei giovani del Sud-Isole possiede un conto corrente (il 60% nel Nord Est, il 55% nel Nord Ovest ed il 46% nel quelli del Centro Italia). Inoltre nei confronti della banca possono essere definiti ancora “timidi”: necessitano, infatti, di forme di contatto diretto con il personale bancario e chiedono consigli a persone di fiducia come i genitori o gli amici, orientandosi verso prodotti di semplice utilizzo, quali il bancomat e le carte prepagate che riscuotono un crescente successo. A tal proposito, gli strumenti di pagamento preferiti dalle nuove generazioni del Sud-Isole sono: il bancomat (36%), la carta di credito (13%), la carta prepagata (17%), gli assegni (7%) e la carta di credito revolving (3%).
Infine, le principali operazioni che i giovani del Sud-Isole effettuano allo sportello sono: prelievi (74%), versamenti (52%), bonifici (30%), pagamento delle tasse (35%) e pagamento delle rette universitarie (10%).

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