Si è svolta ieri presso la sede della Provincia di Reggio Emilia, alla presenza dell’assessore alla cultura della Provincia di Reggio Emilia Mirko Tutino , assessore alla educazione del Comune di Reggio Emilia Iuna Sassi, la conferenza stampa di presentazione dell’inaugurazione della Casa dei burattini di Otello Sarzi, in programma sabato 6 aprile e che proseguirà fino a domenica 7 aprile con iniziative e attività dedicate alla scoperta dei burattini e della storica e importante tradizione che caratterizza il territorio reggiano e il legame con la famiglia Sarzi.

La Fondazione Famiglia Sarzi è oggi impegnata nella gestione di questo spazio espositivo che ospita anche un laboratorio didattico per bambini e adulti e nella creazione di eventi e progetti in continuità con il lavoro tracciato da Otello Sarzi.

Sabato 6 aprile l’apertura del museo dedicato alle storiche produzioni di burattini di Otello Sarzi partirà da piazza Fontanesi con laboratori per bambini organizzati durante il settimanale mercato contadino e proseguiranno nella vicina via del Guazzatorio 12, sede del nuovissimo museo, che sarà sede di spettacoli e intrattenimenti dedicati ai bambini e non solo.

“Oltre mille burattini quelli appartenuti a Otello Sarzi, circa un centinaio quelli che saranno in mostra a partire da sabato 6 aprile in via del Guazzatoio nella Casa dei burattini di Otello Sarzi – dice Isabelle Roth, presidente della Fondazione Famiglia Sarzi -. Era desiderio dello stesso Otello creare un luogo in cui il suo patrimonio fosse messo a disposizione di tutti e oggi finalmente il museo inaugura al pubblico, con grandi sforzi da parte di molti enti pubblici e soggetti privati a cui va il nostro ringraziamento”.

La casa dei burattini di Otello Sarzi proseguirà, anche dopo l’inaugurazione, la sua attività con aperture periodiche e attività. Tutti i sabati mattina saranno organizzati infatti laboratori per bambini di costruzioni di figure animate, con temi e tecniche differenti.

“E’ bello vedere finalmente realizzato il sogno di mio padre – dice il figlio di Otello, Mauro Sarzi, animatore, educatore ed egli stesso burattinaio. La vitalità della dinastia burattinesca della nostra famiglia tra le più apprezzate del teatro italiano è qualcosa che rende ancora viva la memoria di Otello che è stato un grande maestro per tante nuove generazioni di artisti di teatro. La mia attività continua nel solco da lui tracciato attraverso anche un uso riabilitativo del burattino. La mia collaborazione prima con la Casa dei Risvegli Luca de Nigris ed ora in altri ambiti dove l’uso espressivo del teatro assueme forme riabilitative in varie forme di disabilità, come l’autismo, portano l’attività della mia famiglia tra la Sardegna dove vivo, a progetti internazionali tra la Svizzera e l’America”.

 

“Finalmente una casa per Otello – dice Fulvio De Nigris direttore del Centro Studi per la ricerca sul Coma dell’associazione Gli amici di Luca – su di lui ho avuto modo di scrivere un libro “Otello Sarzi burattinaio annunciato” (Edizioni Patron 1986) nella cui ultima parte erano presenti le testimonianze di molti tra i personaggi dello spettacolo che hanno lavorato con lui (da Maurizio Scaparro a Fulvio Fo, Maurizio Costanzo, Roberto Leydi, Cesare Zavattini, Giancarlo Cobelli, Giancarlo Governi, altri).

Otello Sarzi Madidini il grande burattinaio reggiano “amico di Luca” vedrà finalmente aperta la sua “Casa dei Burattini” grazie alla Fondazione Otello Sarzi, al sostegno delle Istituzioni, al lavoro della moglie Isabelle Roth, del figlio Mauro Sarzi e di tutti i familiari, studiosi ed amici che stanno seguendo il progetto.

Viene così a compimento un’idea che restituisce ad uno dei più grandi burattinai del ‘900 il suo ruolo, con la molteplicità della sua opera teatrale (tra burattini, maschere, fondali e copioni) in buona parte restaurata ed ancora da rimettere a posto.

Otello Sarzi è sempre stato un amico fin dai tempi in cui ero studente al Dams di Bologna. Ho frequentato molto la sua famiglia e mi sento vicino alla Fondazione Sarzi in questa straordinaria esperienza della “Casa dei burattini di Otello Sarzi” che finalmente dà ad Otello il riconoscimento che merita. E’ sempre stato un grande sperimentatore ed una persona estremamente generosa. Dopo la scomparsa di mio figlio Luca e la nascita del progetto che ha portato alla Casa dei Risvegli a lui dedicata a Bologna, Otello Sarzi con il figlio Mauro e la sua famiglia si è reso promotore di alcune iniziative benefiche di raccolta fondi mettendo in campo con ‘Le mani dei Sarzi’ tutta la tradizione e la capacità dei burattini di essere anche uno strumento di riabilitazione”.

Tra i suoi amici e sostenitori c’è Gigi Proietti che incontrò Otello all’inizio della sua carriera e con il quale nel 1971, grazie a Giancarlo Governi allora dirigente Rai ed autore di numerosi profili di personaggi dello spettacolo, fece “La scoperta dell’America” un’opera in pupazzi per la televisione di grande audience, un esperimento che rimane ancora oggi una pagina originale della televisione italiana. Fulvio De Nigris ha visto recentemente a Roma Gigi Proietti che si è dimostrato entusiasta di questa iniziativa sulla “Casa dei burattini” e che ha dichiarato:

 

“Mi piacerebbe prossimamente – ha detto Gigi Proietti – venire a fare qualcosa per Otello Sarzi. Devo dire che Otello e i suoi burattini, tutto quel mondo, fanno per me parte di uno dei periodi più stimolanti della mia vita d’attore. La Scoperta dell’ America fu un’esperienza per me positiva in un periodo in cui, più giovane, tentavo di fare attività non sempre sperimentali ma comunque per me nuove.

In primo luogo c’era l’incontro con Otello e, chi Io conosce, sa che è molto felice incontrarlo dava una sensazione di ‘grande possibilità di pulizia’. In secondo luogo perché si individuavano vari campi di lavoro: dall’animazione, alla marionetta, ai burattini.

Ricordo benissimo Otello, sia nella sua fisionomia sia nella capacità creativa, una personalità forte con una grande sicurezza nelle sue cose, con una sorta di maniacalità che faceva parte del suo mondo. Quando cercava il materiale per i suoi pupazzi si diceva che bisognava stare attenti alle poltrone di casa perché, se gli piaceva una stoffa, te la portava via. Ci rivedemmo poi anni dopo a Reggio Emilia con la sua compagnia. Il mondo dei burattini ha sempre un fascino particolare, qualcosa di misterioso …”.

 

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